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A Porsche non basta vendere le auto, c'è anche un "prima" e un "dopo" che sono considerati molto importanti: invogliare - e dopo l'acquisto educare- il cliente a conoscere le sportive di Stoccarda ben oltre le performance richiede nella guida di tutti i giorni. Per questo sono nati nel mondo i Porsche Experience Centre e c'è n'è uno anche in Italia, in Franciacorta. Quello di Los Angeles, però, usa una tecnica tutta particolare per mettere alla prova la capacità degli allievi e dei piloti.
La prova suprema per acquisire il controllo della guida in pista è la tecnica del controsterzo, e impararla è fondamentale: non tanto per andare forte (anzi, una sbandata, benché controllata, è sempre una perdita di tempo) ma per saper come reagire in caso di perdita di aderenza, in particolare del retrotreno. Imparare a controsterzare a 150 all'ora, però è roba da Master Driver, si deve cominciare da velocità molto più basse. Ma siamo a bordo di una Porsche, che sotto ai 100 all'ora sull'asfalto normale è come se andasse sui binari, quindi come si fa? Qui entra i gioco quella che i tecnici chiamano la "bassa aderenza", rappresentata con la lettera "mu" (μ) dell'alfabeto greco. "Mu 1" è l'asfalto asciutto e perfetto, "mu 0" è il ghiaccio vivo dove non riesci nemmeno a stare in piedi. In mezzo c'è tutta una gamma di situazioni difficili (per esempio 0,5) che vengono, di solito realizzate con tratti di pista bagnata.
Nel Porsche Experience Centre di Los Angeles, però, pur avendo tratti di pista con il bagnato, hanno scoperto che la semplice farina sparsa sul manto stradale fa lo stesso effetto: su apposite aree di cemento liscio viene stesa uniformemente la farina per mezzo di una spatola e una scopa e questo crea una superficie a bassa aderenza molto costante e durevole. La preparazione è ovviamente un po' più laboriosa della semplice apertura del rubinetto, ma in compenso non servono costosi sistemi di irrigazione e nessuno si bagna. Uno dei responsabili del Centro, Brandon Schulhof, spiega anche che "man mano che la gomma si deposita sulla farina, la pista diventa via via più aderente; sale la velocità di percorrenza e l'esercizio diventa più difficile a ogni giro, ma con progressione". Si potrebbe obbiettare che è uno spreco di cibo che potrebbe essere usato altrimenti per scopi più nobili che imparare a sbandare, compensato però da una miglior conoscenza del mezzo e, in definitiva, della sicurezza.