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Automotoretrò è l'ultima kermesse dell'auto in ordine di tempo a lasciare Torino. Il prossimo anno la fiera che ogni anno riunisce collezionisti, professionisti, espositori e appassionati di vetture d’epoca si trasferirà alle Fiere di Parma dal 3 al 5 marzo, in concomitanza con Mercanteinfiera. “Abbiamo provato in tutti i modi a far rimanere la manifestazione a Torino, dove è nata nel 1983, ma non ci sono più le condizioni – ha spiegato l’organizzatore Beppe Gianoglio -. Siamo quindi lieti di annunciare il trasferimento nell’innovativo polo fieristico parmense che, insieme alle istituzioni del territorio ci aiuterà a far crescere ancora di più Automotoretrò. La scelta è ricaduta su Parma anche per il suo valore strategico come snodo tra Centro Italia e Nord-Est: l’obiettivo è di entrare nei cuori di tutti gli appassionati che ancora non ci conoscono”. Un'occasione per vendere e acquistare modelli inediti, ammirare le vetture che hanno fatto la storia e trovare ricambi rari che cambia così collocazione.
Ha avuto lo stesso destino il Salone dell'Auto organizzato al Parco Valentino fino al 2019. La manifestazione organizzata da Andrea Levy aveva attirato l'ira dell'allora vicesindaco Guido Montanari, che aveva detto: «Fosse stato per me, il Salone dell’auto al Parco Valentino non ci sarebbe mai stato. Anzi, nell’ultima edizione ho sperato che arrivasse la grandine e se lo portasse via. Sono stato io a mandare i vigili per multare gli organizzatori», salvo poi correggere il tiro in un momento successivo: «Ho sempre ritenuto che il Salone dell’auto sia una ricchezza della città e che si possa fare al Parco del Valentino con una mediazione tra esigenze degli organizzatori e fruizione del parco».
Nel luglio del 2019 arrivò la decisione di spostarsi in Lombardia, dando vita alla kermesse che avrebbe preso il nome di Milano-Monza Open Air Motor Show. «Seguendo la nostra vocazione innovativa, abbiamo scelto di organizzare la sesta edizione in Lombardia in collaborazione con Aci», si leggeva nel comunicato diffuso alla stampa. Una decisione che all'epoca aveva fatto infuriare la sindaca Chiara Appendino, dettasi «furiosa» per la decisione che «danneggia la nostra città», causata anche in parte dalle posizioni di alcuni membri della giunta. L'esecutivo è cambiato da allora, ma un'altra kermesse dell'auto ha scelto di allontanarsi da quella che è stata la culla dell'automotive nel nostro paese.