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E’ arrivata nella giornata di ieri con una comunicazione diretta del CDA dell’associazione dolomiti Unesco la scelta di imporre nuove limitazioni, a partire dalla prossima estate, sulle auto circolanti. Gli obbietivi che si spera di raggiungere sono la riduzione del 55% del gas serra entro il 2030 ed il totale azzeramento entro il 2050, ciò comporta che entro quell’anno l’80% della mobilità dovrà essere sostenibile mentre il 20% elettrica.
«Nei prossimi giorni lo porteremo all’esame della segreteria Unesco Italia e dei ministeri competeni. E, se da lì arriverà l’autorizzazione per quanto riguarda il codice della strada, inizieremo con le prime azioni. Ossia le prime, parziali chiusure del traffico sui passi. Disponendo ovviamente delle alternative di trasporto». Questo il commento del presidente Mario Tonina sulla scelta di imporre nuove limitazioni alle auto.
Il piano prevede un totale stravolgimento delle percentuali di mezzi di trasporto che ad oggi attraversano i determinati passi, ad esempio entro il 2030 le auto dovranno rappresentare dall 80% al 36% del traffico, mentre i trasporti pubblici dovranno salire dal 3% al 30%, meno toccate le moto che dovranno scendere solo dal 3% al 2%: «Non ci sono alternative a queste misure», afferma Tonina. «E non solo perché rischiamo altrimenti di perdere la protezione Unesco, ma perché i gas serra renderanno invivibili le nostre valli» aggiunge il presidente Tonina sulla scelta maturata dal CDA.
Non tutto è rose e fiori però per il nuovo piano di limitazione alla mobilità, pur avendo sempre sottolineato la necessità di trovare una soluzione alle emissioni di gas serra, il presidente della regione Veneto Luca Zaia, si è dichiarato contrario al piano sviluppato dal CDA.