Pendolarismo: 5.800 km all'anno per andare a lavoro

Pendolarismo: 5.800 km all'anno per andare a lavoro
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Stando a quanto emerso da una ricerca, in Italia due lavoratori su cinque sono pendolari e percorrono circa 5.800 km all'anno per raggiungere il luogo di lavoro, ma molti di essi accetterebbero di guadagnar di meno pur di evitare lo stress
29 settembre 2011

Secondo quanto emerso da una recente ricerca effettuata dal portale InfoJobs.it, due lavoratori su cinque percorrono quotidianamente tra i dieci e i trenta chilometri per raggiungere il luogo di lavoro: uno stress che molti vorrebbero evitare, anche a costo di guadagnare di meno alla fine del mese.

Complessivamente, secondo la ricerca condotta, il 31,73% degli intervistati percorre tra i 10 e i 30 km per arrivare in ufficio. Poi ci sono i più fortunati (28,85%) che coprono una distanza inferiore ai 10 km. Il 21,15%, invece, lavora a più di 50 chilometri da casa e infine il 18,27% dichiara di percorrere tra i 31 e i 50 km ogni giorno.

La distanza media percorsa dai pendolari è di circa 24 chilometri al giorno: in pratica, durante l'anno lavorativo si percorrono circa 5.856 chilometri.

L'auto resta sempre il mezzo prediletto per effettuare tale spostamento: il 29,75% degli intervistati la preferisce, mentre il 26,45% si affida ai mezzi pubblici interurbani (tram, bus e metropolitana). Il 19, 83% ricorre a un mix di più mezzi, treno e bus ad esempio, per raggiungere il posto di lavoro dai paesi limitrofi.

Nella classifica dei mezzi più usati per andare al lavoro seguono il treno (usato dal'8,27% degli intervistati), la moto (5,78%) e la bici (4,13%). Appena il 5,79% può raggiungere l'ufficio spostandosi comodamente a piedi.

Se la maggior parte dei pendolari (48,35%) dichiara di impiegare circa mezz'ora da casa al lavoro, ben il 35,16% trascorre quasi un'ora in viaggio. Infine il 16,49% rimane impegnato, tra cambi di mezzi e coincidenze, per più di un'ora.

Nonostante il tempo trascorso per spostarsi da casa al lavoro, il 52,38% dei pendolari dichiara di non aver scelto la propria occupazione in base alla sede lavorativa. Il 34,53% degli intervistati ammette che la posizione dell'azienda ha influito in parte sulla decisione di accettare l'incarico.

Solo il 13,09% ha ben calcolato tempi e costi di spostamento prima di firmare il contratto. Per 'superare' questa situazione, il 37,86% dichiara di essere disposto a valutare l'offerta di un posto più vicino a casa, anche a scapito del guadagno, mentre il 36,9% non è pronto per una scelta di questo tipo.

Il 25,24% degli intervistati afferma che cambierebbe sede di lavoro anche rinunciando a qualche benefit, dato che comunque risparmierebbe i soldi di abbonamenti, benzina e simili. E se la mattina si arriva tardi alla scrivania o alla postazione di lavoro, per il 35,72% è colpa del ritardo del mezzo di trasporto pubblico e per il 29,46% del traffico. Il 12,5% ammette che è a causa di motivi personali, mentre il 22,32% afferma di non arrivare mai tardi a timbrare il cartellino.

Fonte: Ansa

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