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Secondo quanto emerso da una recente ricerca effettuata dal portale InfoJobs.it, due lavoratori su cinque percorrono quotidianamente tra i dieci e i trenta chilometri per raggiungere il luogo di lavoro: uno stress che molti vorrebbero evitare, anche a costo di guadagnare di meno alla fine del mese.
Complessivamente, secondo la ricerca condotta, il 31,73% degli intervistati percorre tra i 10 e i 30 km per arrivare in ufficio. Poi ci sono i più fortunati (28,85%) che coprono una distanza inferiore ai 10 km. Il 21,15%, invece, lavora a più di 50 chilometri da casa e infine il 18,27% dichiara di percorrere tra i 31 e i 50 km ogni giorno.
La distanza media percorsa dai pendolari è di circa 24 chilometri al giorno: in pratica, durante l'anno lavorativo si percorrono circa 5.856 chilometri.
L'auto resta sempre il mezzo prediletto per effettuare tale spostamento: il 29,75% degli intervistati la preferisce, mentre il 26,45% si affida ai mezzi pubblici interurbani (tram, bus e metropolitana). Il 19, 83% ricorre a un mix di più mezzi, treno e bus ad esempio, per raggiungere il posto di lavoro dai paesi limitrofi.
Nella classifica dei mezzi più usati per andare al lavoro seguono il treno (usato dal'8,27% degli intervistati), la moto (5,78%) e la bici (4,13%). Appena il 5,79% può raggiungere l'ufficio spostandosi comodamente a piedi.
Se la maggior parte dei pendolari (48,35%) dichiara di impiegare circa mezz'ora da casa al lavoro, ben il 35,16% trascorre quasi un'ora in viaggio. Infine il 16,49% rimane impegnato, tra cambi di mezzi e coincidenze, per più di un'ora.
Nonostante il tempo trascorso per spostarsi da casa al lavoro, il 52,38% dei pendolari dichiara di non aver scelto la propria occupazione in base alla sede lavorativa. Il 34,53% degli intervistati ammette che la posizione dell'azienda ha influito in parte sulla decisione di accettare l'incarico.
Solo il 13,09% ha ben calcolato tempi e costi di spostamento prima di firmare il contratto. Per 'superare' questa situazione, il 37,86% dichiara di essere disposto a valutare l'offerta di un posto più vicino a casa, anche a scapito del guadagno, mentre il 36,9% non è pronto per una scelta di questo tipo.
Il 25,24% degli intervistati afferma che cambierebbe sede di lavoro anche rinunciando a qualche benefit, dato che comunque risparmierebbe i soldi di abbonamenti, benzina e simili. E se la mattina si arriva tardi alla scrivania o alla postazione di lavoro, per il 35,72% è colpa del ritardo del mezzo di trasporto pubblico e per il 29,46% del traffico. Il 12,5% ammette che è a causa di motivi personali, mentre il 22,32% afferma di non arrivare mai tardi a timbrare il cartellino.
Fonte: Ansa