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Che le metropoli cinesi abbiano un grande problema legato al traffico e allo smog non è certo una novità. Oltre all'enorme quantitativo di veicoli che invade ogni giorno le grandi città cinesi infatti, bisogna tenere presente che il parco auto circolante nel Paese del Sol Levante non è di certo costituito per la maggior parte da vetture all’avanguardia per quanto riguarda i sistemi anti-inquinamento.
La novità è piuttosto rappresentata dal fatto che il Governo della Repubblica Popolare stia incominciando a prendere provvedimenti per cercare di contenere il fenomeno dell’inquinamento dell’aria provocato dagli autoveicoli. Risale solamente a pochi mesi fa per esempio, la notizia che il Governo cinese investirà 315 milioni di dollari all’anno nello sviluppo di veicoli alimentati attraverso energie alternative.
In questo caso invece è la città di Pechino a muoversi nella direzione dell’abbattimento del traffico e dello smog. Le Autorità della megalopoli asiatica infatti hanno varato un nuovo piano quinquennale per risolvere i problemi del traffico e per tentare di contenere l’inquinamento all’interno della vastissima area urbana. Uno dei provvedimenti prevede l'istituzione di un'Area C con esazione della "congestion charge" tramite un sistema smart analogo al nostro Telepass.
Anche altre città, come Shanghai, Guangzhou, Shenzhen e Kunming, starebbero considerando di istituire un pedaggio per accedere alle zone più centrali in modo da ridurre gli ingorghi e di conseguenza l'inquinamento. E' la prima volta che si affronta il grave problema del traffico e dell’inquinamento con un progetto del genere, dal momento che in precedenza si erano adottati solo provvedimenti non strutturali, come la decisione di assegnare a Pechino le targhe ad un numero di acquirenti limitato rispetto a quanti avevano intenzione di immatricolare una nuova automobile.
Il Professor Zhao Jian, economista specializzato in problemi legati ai trasporti pubblici alla Jiaotong University di Pechino, ha dichiarato: «La "congestion charge" non sarà solo la soluzione migliore rispetto alle misure già prese, ma anche la più efficace. L'impiego di strumenti economici rispetto a quelli amministrativi è un vero passo in avanti.» Attualmente le norme della municipalità di Pechino non permettono di immatricolare più di 20.000 nuove auto ogni mese, dal momento che sulle strade della Capitale circolano attualmente oltre 5 milioni di veicoli.
Il maggiore problema per l'applicazione della nuova tassa per accedere alle zone a traffico limitato sembra essere quello relativo alla definizione delle aree sottoposte a pedaggio. Gao Xiaolu, Ricercatore all' Institute of Geographic Sciences and Natural Resources Research dell' Accademia Cinese delle Scienze, ha dichiarato: «C'è una sostanziale differenza tra quanto è stato fatto a Londra e quanto dovrà essere attuato a Pechino ed è la trasparenza delle decisioni politiche assieme alla qualità degli amministratori. Senza un'accurata preparazione e una buona gestione manageriale i privilegiati finirebbero per non pagare nulla, mentre gli altri si sentirebbero defraudati.»
Il piano per i trasporti a Pechino prevede attualmente anche la costruzione di una quarta corsia per il collegamento con l'aeroporto internazionale, nuove linee di metropolitana e un miglioramento della rete dei trasporti pubblici nell'area urbana, oltre ad una serie di nuovi tratti ferroviari e autostradali in direzione delle città vicine.
Fonte: Ansa