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Ogni rientro a Belgrado è per me un ritorno alle origini, alle mie radici, e questa volta avevo una ragione in più per essere felice visto che si festeggiava il battesimo del mio nipotino. Pregustavo la riunione con tutta la famiglia, con tanto di pranzo a base dei miei piatti preferiti, e di certo non ero preparato a ciò che mi attendeva.
Danni ingenti
I media parlavano di maltempo, di un po’ di acqua in più insomma... in teoria niente di così preoccupante. La realtà era ben diversa però: in pochi giorni è piovuto l’equivalente di quasi 6 mesi di precipitazoni e tutta quest’acqua non poteva non provocare dei danni.
Quando poi ho visto dal vivo il fiume Sava che confluisce nel Danubio in pieno centro di Belgrado ne ero certo. In trent’anni di vita che ho non l’avevo mai visto così gonfio e a quanto pare nemmeno i miei nonni se lo ricordano così. E’ cresciuto in totale, per ora, di 8.5 metri. Mai successo da quando si misura il livello del fiume.
Intere città e villaggi sono stati sommersi dalle acque, intere città sono state evacuate, ci sono tanti morti ed un numero incredibile di dispersi. Non so come sia potuto accadere ma sicuramente non eravamo minimamente pronti ad affrontare una situazione di questo genere.
Previsioni catastrofiche
Troppo lenti, troppo tardi. Non siamo nemmeno arrivati a fare bilanci, si sta ancora aspettando che la furia del fiume in piena passi. Dicono che un'altra ondata stia arrivando e che solo dopo questo mercoledì si comincerà a tornare verso la “normalità”. Cosa di cui dubito visto che per molti, moltissimi, questo non sarà possibile.
Problemi che peggiorano situazioni già gravi
La città maggiormente colpita si chiama Obrenovac e si trova a soli 10 km di distanza da Belgrado. Ho degli amici che vivono lì e che hanno perso tutto in pochi minuti. La maggior parte di persone che vive qui ha ereditato le mura in cui viveva e tirava avanti grazie ad una pensione o uno stipendio minimo che di fatto non basta per cambiare la lavatrice quando si rompe, figurarsi ora che tutto è andato. Brutta cosa quando la natura si infuria, doppiamente quando colpisce delle zone dove le difficoltà economiche sono la normalità.
L’unità della popolazione mi ha toccato in questi giorni e mi fatto provare un po’ di orgoglio. Tutti uniti, come bisogna essere in situazioni di questo genere. Ognuno a fare quello che può e aiuta a modo suo chi in questo momento ne ha davvero bisogno.
Serve aiuto e ognuno può fare la sua parte
Questo però non può minimamente bastare ed io spero che la communità internazionale faccia la sua parte perché ora ce n'è davvero bisogno. Per chiunque volesse fare una donazione per aiutare le popolazioni colpite il Governo serbo ha attivato un canale d'aiuto su Internet che sfrutta i canali bancari o più semplicemente Paypal. Anche un solo euro è davvero importante.
Milos Pavlovic