Pavlović: «Ho dato due dritte a Stig su come guidare la mia Lamborghini Gallardo da corsa»

Autodromo di Monza - Ho da sempre pensato che fare la vita di Stig doveva essere una “figata pazzesca”. Ora, dopo che gli ho dovuto dare in prestito la mia Lamborghini che uso nel Super Trofeo e dopo aver lavorato con la squadra della Top Gear per un'intera mattinata, mi sono dovuto ricredere. La vita di Stig è dura, altroché facile.

Stig: lo segue perennemente una guardia del corpo

Me l’aspettavo più basso, questa è stata la mia prima impressione. E’ alto come me (183 cm circa), se non qualche centimetro in più e da subito si capisce che qui non viene lasciato nulla al caso. Si muove sempre accompagnato da un personaggio massiccio, in altre parole "vedi di non fare cose strane perché quello lì grande e grosso è pronto ad intervenire".

 
La temperatura a Monza è rovente, ci sono 32-33C°. Stig rimane per tutta la mattinata vestito di tutto punto: tuta, casco ed immagino, sottotuta. Di sicuro aveva la maglietta ignifuga e sottocasco. Penso tra me e me "lì dentro ora deve fare davvero caldo". E non c'è bisogno di immaginare, perché so bene quanto caldo si possa sentire sotto ad una tuta da corsa.

«Ho dato due dritte a Stig»

 Il mio ruolo consisteva nel dare a Stig un paio di dritte su come usare la macchina n°3 della Bonaldi Motorsport. Lo fanno sedere all’interno dell’abitacolo e poi mi fanno avvicinare a lui. Comincio a parlargli quando noto che ho una grossa ombra che veglia su di me. So di chi si tratta... Non mi sfiora nemmeno l’idea di aprirgli la visiera o toccarlo.

 
Parto con le cose base ma da come si è seduto intuisco che è uno che ci sa fare, quindi mi fido, sono sicuro che mi riporterà indietro la mia adorata tutta d’un pezzo. Gli dico quindi le cose essenziali e quelle da evitare. Lui ascolta, non può fare altrimenti. Non parla, mi fa un paio di “thumbs up” ed ora è pronto a partire.

Stig: una vita dura

Seguono tre ore di lavoro dove Stig non può fare altro che muoversi a copione. Guida e poi quando scende non può parlare, non può camminare scomposto, deve sempre stare con le mani incrociate. Ovviamente sempre accompagnato dal massiccio Inglese che controlla che nessuno tenti di fare cose strane. Un vero e proprio lavoro. Mi chiedo, ma se gli viene il solletico si potrà grattare?

 
Vedere a lavoro i ragazzi che fanno le riprese è lo spettacolo più bello. Si muovono sincronizzati e sanno dove mettere le mani. Che bella squadra. Mi impressiona il fatto che ogni uno di loro si muove da solo, senza supervisione, in totale autonomia. Sanno cosa devono fare e lo fanno bene, lasciati in pace. Ora è chiaro perché Top Gear è diventato un mito.

Quado correvo con Ben Collins, "il vecchio Stig"

Mentre attendo ed osservo mi chiedo, lo conoscerò? Magari lui rideva come un matto mentre gli davo le dritte sapendo chi io fossi. Il precedente Stig, Ben Collins, è stato uno dei miei compagni di squadra nel lontano 2000! Quindi è più che possibile. Dalla corporatura mi viene in mente che forse potrebbe essere un certo M........ Chissà...

 
A fine giornata aiuto la squadra a parcheggiare la vettura. Nell’abitacolo ci sono almeno 70C°, una vera sauna. L’aria è accesa, sparata al massimo, ma è come se uscisse fuori dal vulcano. Bolle. Apprezzo ancora di più il lavoro che ha svolto.

Vado a casa e sono felice. Sono andato in pista a dare quattro dritte e ci torno più ricco, con una visione più ampia su molte cose. Ti apprezzo Stig!

Vi do appuntamento al prossimo 28-29 giugno, quando sarò in pista al Paul Ricard con la mia Gallardo, per una nuova tappa del Lamborghini Super Trofeo.

Miloš Pavlović

Foto: Fabio Principe