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“Ergastolo della patente”: è stata ribattezzata così la pena comminata a un maresciallo dei carabinieri accusato di omicidio stradale.
Si tratta di una sentenza storica, mai pronunciata finora in Italia, quella che ha stabilito che una persona non potrà mai più guidare un veicolo a quattro o a due ruote in vita sua.
Il verdetto è stato pronunciato dal Gup chiamato a deliberare sul procedimento che, a Milano, vedeva alla sbarra un maresciallo dei Carabinieri accusato di omicidio stradale (inizialmente il reato contestato era di omicidio colposo) dopo essere stato coinvolto, sull'auto di servizio, in un sinistro con una moto che costò la vita al fotografo milanese di 32 anni che ne era alla guida.
Oggi, a due anni di distanza dalla tragica circostanza, la vicenda legale si è conclusa con il patteggiamento a un anno e sei mesi - che, considerato lo “sconto” previsto dal rito abbreviato - rappresenta il minimo di pena applicabile,
E' evidente come nella sentenza del giudice vi sia il chiaro intento “pedagogico”, ma restiamo in attesa di poter leggere il testo con le motivazioni che hanno portato a decidere per una misura accessoria forse perfino più pesante della stessa condanna penale.