Patente, esami solo in Motorizzazione: le autoscuole protestano

Patente, esami solo in Motorizzazione: le autoscuole protestano
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Le linee guida per la “Fase 2” non soddisfano i titolari. Per Confarca vanno cambiate
1 giugno 2020

Le autoscuole non ci stanno alle linee guida dettate dal Governo per la Fase 2 che riguardano la ripartenza dopo il lockdown e in particolare per gli esami per la patente e hanno protestato in diverse città davanti gli uffici delle varie Motorizzazioni Civili.

Le scuole guida riunite in Confarca lamentano la regola degli esami teorici da sostenere presso le MCTC con il conseguente rischio di assembramenti e i disagi per gli spostamenti di addetti e allievi, dal momento che gli uffici sono spesso molto lontani dalle sedi.

Le scuole aderenti a Confarca vorrebbero invece la possibilità di svolgere gli esami teorici nelle loro aule, in modo da smaltire più celermente il lavoro che si è accumulato in questo oltre due mesi di chiusura forzata per il Covid-19.

«Abbiamo chiesto di svolgere gli esami teorici all’interno delle autoscuole soltanto per il periodo di emergenza sanitaria in modo tale che si possa aiutare quei colleghi che hanno le loro attività in provincia e che dunque impiegherebbero più di un’ora per raggiungere la sede della Motorizzazione e con più viaggi per poter trasportare gli allievi. Con gli esami teorici in motorizzazione, infatti, saremo costretti a dover trasportare all’interno delle nostre vetture soltanto un numero esiguo di candidati, pertanto ci troviamo di fronte ad un continuo e stressante viavai da parte degli operatori. Il problema degli assembramenti, in questo modo, persisterebbe, non solo nella sede della Motorizzazione ma anche nelle nostre vetture o davanti alle nostre sedi», ha spiegato a Il Messaggero l’organizzatrice Roberta di Fazio, titolare di una scuola guida in provincia di Latina e organizzatrice del sit-in.

«Non sappiamo ancora quante persone non conviventi possiamo trasportare. In una provincia estesa come la nostra, per chi abita distante dal capoluogo non è facile. Ad esempio, da Sommariva Bosco a Cuneo ci sono 60 chilometri e se, come capitava spesso prima dell’emergenza, io riuscissi a prenotare 4 posti ma potessi caricare in auto un solo ragazzo, dovrei fare avanti e indietro un sacco di volte, oppure coinvolgere i genitori o costringere i clienti a utilizzare i mezzi pubblici», riferisce a La Stampa Sergio Cozza, vicepresidente di Confarca (l’associazione delle autoscuole) e titolare della scuola guida di Sommariva Bosco.

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