Patente digitale: dal 5 dicembre l'avranno tutti con la app IO

Patente digitale: dal 5 dicembre l'avranno tutti con la app IO
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Inizialmente per 50.000 utenti ma dal 5 dicembre disponibile per tutti: saranno caricabili in digitale sul Wallet la patente, la tessera sanitaria e la carta della disabilità europea
10 agosto 2023

Una piccola ma comoda rivoluzione a tema patenti: la sperimentazione di IT Wallet sull'App IO è completata, e a partire dal 23 ottobre 2024 i primi 50.000 cittadini con l'aplicazione installata potranno avere a disposizione la patente digitale. Per il 5 dicembre 2024, invece, tutti gli utenti potranno accedervi. 

Insieme alla patente, il Wallet digitale permette di integrare anche il tesserino sanitario munito di codice fiscale, oltre alla carta della disabilità europea. La novità rientra all'interno  del sistema che la Commissione UE chiama European Digital Identity ("EUDI") Wallet, una sorta di portafoglio digitale in cui saranno implementate sempre più possibilità.

Cos'è l'EUDI Wallet

L'European Digital Identity (EUDI) è un piano stabilito dall'UE per digitalizzare e unificare i processi di riconoscimento documentale all'interno del suolo dell'Unione. Per l'Italia, nello specifico, ad occuparsi dell'implementazione di questo sistema è il Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme all'Agenzia per l'Italia Digitale (Agid). Verranno sfruttati anche i fondi del Pnrr destinati alla digitalizzazione. Con questo sistema, ogni cittadino avrà a disposizione un EUDI Wallet personale, per sfruttarne tutte le possibilità su tutto il suolo UE.

L'EUDI Wallet è qualcosa di paragonabile allo Spid, ma con caratteristiche differenti: lo Spid infatti è una vera e propria identità digitale, mentre il Wallet è un portafoglio digitale legalmente riconosciuto in cui poter inserire documenti finora richiesti sempre fisicamente e in presenza. Nelle intenzioni del piano, in effetti, si partirebbe con la patente e la tessera sanitaria per poi integrare anche la carta di identità elettronica (CIE). Altri esempi possono essere gli estremi del passaporto o la tessera elettorale.

Entro il 2026, poi, l'Unione Europea impone che gli Stati membri dovranno accettare i documenti digitali provenienti dagli altri paesi UE, così da diffondere più radicalmente la digitalizzazione e semplificare la mole di burocrazia attuale. Significherebbe quasi avere una sorta di "documento di riconoscimento europeo" vero e proprio, che tutti i Paesi UE sono obbligati ad accettare senza rischi di "incompatibilità"  di qualunque genere.

Per fare un esempio pratico, condividere i documenti digitali renderebbe molto più semplice comprare o noleggiare un'auto a distanza, o addirittura all'estero. Ma le possibilità in realtà sono molte: aprire conti in banca, accedere ai servizi pubblici, attivare nuove sim telefoniche, acquistare farmaci sotto ricetta medica, effettuare pagamenti per la Pubblica Amministrazione e così via.

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Come si può utilizzare

A partire dal 5 dicembre 2024, data in cui il servizio sarà disponibile per tutti, sarà possibile entrare nella sezione Portafoglio nell'App IO sul proprio smartphone (che, ricordiamo, richiede lo Spid o la CIE) per aggiungere patente, carta della disabilità europea e tessera sanitaria al proprio portafoglio digitale. Nel corso dell'anno figurerà anche l'opzione per la carta di identità elettronica (CIE). Una volta caricati, i documenti in digitale avranno da subito valore legale ma temporaneamente non sarà ancora possibile utilizzarli a distanza: andranno ancora esibiti fisicamente, dal cellulare.

Nel corso del 2025 diventerà possibile effettuare pagamenti verso la Pubblica Amministrazione, ma anche verso privati grazie a una specifica piattaforma di cui le aziende potranno munirsi. Si potranno collegare al Wallet uno o più metodi di pagamento online di quelli che già conosciamo, come Postepay, Satispay, Bancomat e altro ancora.

Sicurezza digitale

Alcune delle preoccupazioni primarie in merito alla digitalizzazione dei documenti personali è solitamente il rischio di attacchi hacker per furto di dati. Per ridurre al minimo il rischio che qualche malintenzionato si infiltri nel portafoglio o nella fase di invio delle carte digitali, l'IT Wallet èstato progettato con due livelli di validazione dei documenti. In altre parole, non è prevista la presenza di un intermediario per la validazione.

Ciò significa che il cittadino mantiene il completo controllo su quali informazioni personali verranno condivise, e naturalmente anche con chi verranno condivise, garantendo che nessuno possa "intercettare" la documentazione nell'invio e proteggendola anche da eventuali malfunzionamenti dell'applicazione stessa.

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