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Nato a Genova nel 1932, si è spento oggi a Roma Paolo Villaggio, uno dei più grandi attori comici italiani, passato alla storia grazie al personaggio del ragionier Ugo Fantozzi, l’avatar da lui creato e interpretato in ben dieci pellicole.
A Villaggio non sono mancate le soddisfazioni, dal David di Donatello come miglior attore protagonista per il film di Fellini al Leone d'Oro alla carriera, fino al Nastro d’argento per Il segreto del bosco vecchio al Pardo d'onore a Locarno (2000). Difficile dar conto in poche righe della sua attività di scrittore satirico o delle incursioni sulle scene teatrali, tra cui un memorabile Avaro (1996) e l’autobiografico Delirio di un povero vecchio (2000-2001).
Paolo Villaggio ha anche reso nota e grande una delle auto che negli anni 60 hanno accompagnato l'automobilista medio in tutta Italia. Stiamo parlando della Autobianchi A 111. Un successo come testimoniato dai circa 320.000 esemplari prodotti in dodici anni . Dalla fabbrica di Desio (140.000 metri quadri), riattrezzata con moderni macchinari produttivi, uscivano circa 200 vetture al giorno. La Bianchina piaceva per le sue linee americaneggianti, per l'allestimento ricercato, per la meccanica semplice ed affidabile (la stessa della Fiat 500). Alla versione originale furono rapidamente affiancate la Cabriolet, la station wagon Panoramica e la Berlina 4 posti. Nel 1963 arrivò anche la Stellina, una piccola spider con carrozzeria in vetroresina e motore posteriore, che non riscosse però il successo sperato.