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Secondo le valutazioni serie e approfondite, fatte su 1000 soggetti dallo studio Aniasa (Associazione di Confindustria per i servizi mobilità) con Bain&C. nell’attuale fase di ripresa dalla pandemia, è solo un terzo degli italiani che non usa più abitualmente l’auto. Al contempo si apprezzano meno di un tempo il servizio dei trasporti pubblici (usati frequentemente da 4 italiani su 10) e anche certi noleggi, il tutto senza aver sposato la scelta di un cambio auto 2021 molto elettrico, come alcuni prevedevano.
Questi in sintesi i valori emersi dalle analisi, con un automotive tricolore che ha subito perdite e non vola certo grazie ai pur pesanti incentivi sulle vetture nuove elettrificate. L'auto risulta sempre regina degli spostamenti per chi vive nelle periferie, anche se molti hanno riscoperto il valore locale di una bicicletta, almeno per il tempo libero. Quanto sembra aver perso il trasporto pubblico, è in parte assorbito da car sharing e monopattini, specie per chi non possiede un’auto. Meno bene Il noleggio auto di breve termine: dopo il tonfo del 60% rispetto a 2019 se ne parla tra due anni, di tornare ai livelli pre-covid secondo le stime.
A livello sociale e lavorativo, dallo studio si conferma che chi usa più l'auto in pandemia è banalmente chi fa poco “smart” ovvero lavoro da remoto. Se il trend si inverte però, facendo tornare gradualmente molti lavoratori in sede almeno ogni tanto, ad essere preferita è ancora l’auto, con numeri “nuovi” per sharing e monopattini solo in alcune città che ben li ospitano.
Il fronte del cambio auto verso le elettriche al momento in Italia è molto disomogeneo, oltre che ancora limitato. Secondo lo studio in oggetto non solo le termiche restano oltre quota 70%, nelle preferenze, con le ibride al 18% l'elettrico puro resta poco oltre il 2% di media (dato 2020). Si sale al 5% solo nelle città maggiori o in certe flotte aziendali, addirittura in molte regioni del meridione l’elettrico è un fenomeno limitato ancora al solo 1%.