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L’introduzione della nuova normativa Euro 7, prevista per il 2025 (ma potrebbe slittare a due anni più tardi) giocherà un ruolo decisivo nel futuro dell’automobile. Le richieste messe sul tavolo dall’Agves (Advisory Group on Vehicle Emission Standards) avrebbero escluso la stragrande maggioranza dei motori a combustione, senza fare distinzioni tra motori Diesel o benzina. La soglia massima di ossidi di azoto impostata a 10 milligrammi per chilometro, semplicemente, non è sostenibile dai motori tradizionali già portati al limite, ed avrebbe portato a chiudere buona parte della produzione trascinando l’intero settore in una crisi profonda.
Dopo mesi di contrattazioni quindi, i rappresentati dei grandi marchi europei sono riusciti ad aprire un dialogo con Bruxelles. Carlos Tavares, nuovo AD di Stellantis, aveva spiegato che: "Allo stato attuale, lo standard Euro 7 va oltre le semplici regole della fisica. Così, sarebbe semplicemente impossibile continuare a produrre auto endotermiche”. A fargli eco anche il ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire, il quale ha dichiarato che: “Gli standard ambientali europei devono rimanere un fattore di incentivo, non distruttivo per la nostra industria. Sono in corso trattative sull’Euro 7 e sia chiaro: in questa fase, questo standard non è per noi conveniente. Alcune delle proposte che circolano sono eccessive. I nostri costruttori non saranno in grado di tenere il passo”.
Un appello accolto dall’Unione Europea, che sembra alzerà la soglia di tolleranza passando dai 10 milligrammi di ossido di azoto inizialmente previsti ai 30 della nuova normativa, sia per quanto riguarda le autovetture che per i veicoli commerciali leggeri. Rivisto anche il ciclo di omologazione, che non prenderà in esame alcuni momenti critici come l’accensione a freddo. "I piani per il nuovo standard Euro 7 relativo alle autovetture dimostrano che la Commissione europea ha accettato i limiti di ciò che è tecnicamente fattibile e ha abbandonato obiettivi irraggiungibili", ha commentato Hildegard Müller, presidente dell’Associazione dell'industria automobilistica tedesca, la VDA. Si tratta comunque di normative estremamente rigide rispetto alle normative Euro 6, introdotte per la prima volta nel 2014 e poi scalate fino all’Euro 6D introdotto a gennaio 2021. Il prossimo passo è atteso per giugno, quando Bruxelles comunicherà la decisione presa che verrà poi formalizzata a novembre 2021.