Omoda e BYD vendono più di Fiat in Gran Bretagna

Omoda e BYD vendono più di Fiat in Gran Bretagna
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Le vendite di BYD e Omoda hanno superato quelle di Fiat in ottobre, segnando una crescente affermazione dei marchi automobilistici cinesi nel Regno Unito, supportati da una politica di prezzi competitivi e dall'assenza di dazi aggiuntivi per i veicoli elettrici.
7 novembre 2024

Il mercato automobilistico britannico vede una significativa ascesa dei marchi cinesi, con BYD e Omoda che nel mese di ottobre hanno superato le vendite di Fiat. Secondo i dati pubblicati dalla Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT), le vendite di Omoda, marchio della Chery, sono state di 870 unità, mentre BYD ha registrato 780 immatricolazioni, superando Fiat che ha totalizzato 779 unità. Questo risultato dimostra la crescente presenza dei marchi cinesi in Europa, sostenuta da prezzi competitivi e dall’assenza di dazi sui veicoli elettrici importati dalla Cina.

Il successo dei marchi cinesi nel Regno Unito è legato a una strategia di prezzi aggressivi, con cui riescono a competere con i marchi storici europei. Ad esempio, il modello Omoda 5, un SUV compatto, è disponibile a partire da 25.235 sterline (circa 30.295 euro), ben 5.000 sterline in meno rispetto al Nissan Qashqai di fascia equivalente.

Chery ha lanciato il marchio Omoda in Spagna e successivamente in Regno Unito, Italia e Polonia, pianificando ulteriori espansioni in Paesi come i Paesi Bassi e la Svezia. Anche BYD ha riportato un incremento significativo nelle vendite europee, raggiungendo 5.007 unità nei primi nove mesi del 2024, posizionandosi davanti a brand come Polestar e Alfa Romeo.

Il Regno Unito, che al momento non applica dazi extra sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina, rappresenta un terreno fertile per i marchi cinesi. Inoltre, il mandato Zero Emission Vehicle (ZEV), che impone ai produttori una quota del 22% di vendite di veicoli elettrici entro la fine dell’anno, ha incrementato la domanda di BEV (Battery Electric Vehicles). Questo obbligo sta spingendo le case automobilistiche a offrire sconti per centrare gli obiettivi, una situazione che alcuni produttori considerano insostenibile.

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