Omicidio Sara Di Pietrantonio: soccorrere è un dovere di tutti gli automobilisti

Omicidio Sara Di Pietrantonio: soccorrere è un dovere di tutti gli automobilisti
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L'assassinio della giovane romana ha fatto discutere anche per i testimoni che non hanno allertato le Forze dell'Ordine. Con meno indifferenza Sara forse si sarebbe potuta salvare. Parole di indignazione dal sostituto procuratore Monteleone e del capo della mobile Silipo
31 maggio 2016

L'omicidio di Sara Di Pietrantonio, la 22enne romana vigliaccamente uccisa dall'ex fidanzato, ha scosso un po' tutto il Paese per la sua atrocità. Oltre allo sdegno per la morte di una donna indifesa così giovane, hanno fatto discutere le dichiarazioni del sostituto procuratore di Roma Maria Monteleone sul fatto che nessun automobilista vedendo la ragazza sul ciglio della strada alla disperata ricerca di aiuto si sia fermato o abbia almeno chiamato i soccorsi

Sara prima di essere raggiunta dal suo assassino ha provato a chiedere aiuto agli automobilisti, ma nessuno si è fermato. Se qualcuno lo avesse fatto forse Sara sarebbe ancora viva

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«Sara prima di essere raggiunta dal suo assassino ha provato a chiedere aiuto agli automobilisti, ma nessuno si è fermato. Se qualcuno lo avesse fatto forse Sara sarebbe ancora viva», ha spiegato il procuratore Monteleone non nascondendo la rabbia per l'indifferenza dimostrata dagli automobilisti che si trovavano a passare quella notte per via della Magliana, che probabilmente avrebbero potuto salvarla se solo avessero preso in mano il cellulare e composto il numero della Polizia o dei Carabinieri.

Invece non l'hanno fatto gli «almeno due, forse anche di più» automobilisti testimoni che sono stati tutti convocati in Questura dopo essere stati rintracciati dopo poche ore dalle Forze dell'Ordine grazie alle telecamere di videosorveglianza che inquadravano il luogo del delitto. Si sono giustificati dicendo di non aver capito che la ragazza chiedesse aiuto e comunque di aver avuto paura a fermarsi a quell'ora della notte. Già, ma che costava chiamare il 113? 

Ci vuole coraggio da parte dei cittadini, da parte di chi passa e vede qualcuno in difficoltà, una telefonata al 113 è gratis: se si vedono cose strane è un dovere chiamare forze dell'ordine

«Ci vuole coraggio da parte dei cittadini, da parte di chi passa e vede qualcuno in difficoltà, una telefonata al 113 è gratis: se si vedono cose strane è un dovere chiamare forze dell'ordine», ha amaramente invocato il capo della Squadra mobile di Roma Luigi Silipo

Non è necessario conoscere il Codice penale, che all'art. 593 sull'omissione di soccorso obbliga chiunque a «prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'autorità» in caso si noti qualcuno in difficoltà. Bisogna avere solo un po' di coraggio, come dice Silipo, che ai testimoni, pare di 18 e 20 anni, in quel frangente è mancato.

Forse per paura di eventuali conseguenze negative - ma quali? - o forse ancora peggio per quell'effettiva indifferenza verso il prossimo in difficoltà che spesso si sviluppa inconsciamente vivendo nelle metropoli. In questo caso, vista la giovane età dei coinvolti, ci sarebbe da preoccuparsi per il futuro. In ogni caso chi ha visto e si è reso conto che una ragazza era in pericolo doveva prestare aiuto

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