Oliviero Toscani firma la nuova campagna Ania per la sicurezza stradale

Oliviero Toscani firma la nuova campagna Ania per la sicurezza stradale
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Un Clown, una parola "Pensaci". L'originale e intenso messaggio a favore di atteggiamenti più maturi e responsabili alla guida. Con l’obiettivo di ridurre i numeri relativi ad incidenti e decessi sulle nostre strade.
17 dicembre 2012

Il volto di un clown ci osserva severo, ci sorveglia da grandi pannelli mentre scorriamo via insieme al traffico e ci richiama alla riflessione: dice «Pensaci», e subito capiamo che il suo invito si riferisce alle condotte di guida che possono causare dolore, a noi stessi ed agli altri.

Una campagna atipica

Siamo all’ennesima puntata della dura battaglia di contrasto agli incidenti stradali ed alle tante vittime che comportano: protagonisti, la Fondazione Ania che ha avviato la campagna di comunicazione sociale, affidandosi alla creatività di Oliviero Toscani per trovare chiavi inedite per trasmettere il forte messaggio di richiamo a stili di guida virtuosi.

Toscani ha trovato la metafora giusta, definendo il traffico come un circo, la strada come la pista dove ogni giorno va in  scena lo spettacolo, in cui ognuno recita un suo ruolo. E quella del clown è una figura familiare ma anche ambigua: nasce per far divertire, ma può anche portarci alle lacrime della tragedia, come accade in auto. Quindi l’uso della sua immagine ha un forte richiamo emozionale: ci fa riflettere e richiama alle conseguenze che si possono causare se quando si è alla guida non si adotta una coscienza consapevole.
 
«La collaborazione con Oliviero deriva dal desiderio di offrire spunti di vera riflessione sugli incidenti stradali e sui gravi numeri che ne derivano - ha detto Aldo Minucci, Presidente dell’Ania - Questa campagna vuole rimuovere l’indifferenza che circonda il tema della incidentalità stradale e ci costringe a guardare in faccia la realtà. La strada può essere causa di dolore per sé e per gli altri. Ci è sembrato giusto lanciare questo messaggio proprio prima delle festività natalizie: cercare di fermare i drammi che potrebbero accadere sulle strade è il nostro migliore augurio»

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Toscani definisce il traffico come un circo, la strada come la pista dove ogni giorno va in  scena lo spettacolo, in cui ognuno recita un suo ruolo. E quella del clown è una figura familiare ma anche ambigua: nasce per far divertire, ma può anche portarci alle lacrime della tragedia, come accade in auto

L'ispirazione

Toscani inizia il suo intervento con un omaggio ad un maestro: «Quando ho iniziato a pensare al progetto - rivela Oliviero - mi sono tornati in mente “I clowns” di Federico Fellini, soprattutto la frase che “è più facile far piangere che far ridere”. Il che, detto da un pagliaccio,  fa un certo effetto. La mia idea di comunicazione è partita così, insieme alla certezza che le campagne basate su lamiere contorte, sangue sull’asfalto e lampeggianti di ambulanze abbiano ormai fatto il loro tempo»

«E’ tempo piuttosto di una gestione civile della tematica della sicurezza, non basata su annunci shock ma puntata al soggettivismo, che sia capace di coinvolgere chi, osservando la scena di un incidente, pensa che a lui non potrà mai capitare». Magari potrebbe aver ragione lui: Toscani ed il suo clown riusciranno a farci diventare più virtuosi ed attenti quando siamo in strada?

I numeri dell’incidentalità stradale italiana

Nel 2011, in Italia si sono registrati 205.638 incidenti stradali, che hanno causato 3.860 morti e 292.019 feriti. Ogni giorno, quindi, sulle strade italiane si sono verificati 563 sinistri, in cui hanno perso la vita 11 persone e altre 800 sono rimaste ferite. Sulle strade urbane si sono verificati 157.023 incidenti, pari al 76,4% del totale, che hanno causato 213.001 feriti (72,9%) e 1.744 morti (45,2%); sulle strade extraurbane si sono verificati 37.608 incidenti (18,3% del totale), che hanno causato 60.503 feriti e 1.778 morti, pari al 2,7% e 46,1%; infine, sulle autostrade si sono verificati 11.007 incidenti (5,4% del totale), con 18.515 feriti (6,3%) e 338 morti (8,8%).

Nel 2011, in Italia si sono registrati 205.638 incidenti stradali, che hanno causato 3.860 morti e 292.019 feriti


I conducenti deceduti a seguito di un incidente stradale sono 2.690, pari al 70% circa del totale delle morti. I più colpiti sono gli individui in età compresa tra i 20 e i 39 anni (1.003 decessi, pari al 26% del totale). In particolare, le fasce d’età per le quali si rileva il maggior numero di conducenti infortunati sono quelle tra i 20 e i 24 anni (263 morti e 24.303 feriti) e quelle tra i 35 e i 39 anni (275 morti e 22.706 feriti).

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Quando ho iniziato a pensare al progetto mi sono tornati in mente “I clowns” di Federico Fellini, soprattutto la frase che “è più facile far piangere che far ridere”. Il che, detto da un pagliaccio,  fa un certo effetto

Ania

L’Ania, fondata nel 1944 come Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, è un’associazione volontaria senza fini di lucro: il suo scopo principale è sviluppare e diffondere nel nostro Paese la cultura della sicurezza e della prevenzione, perché sia le persone sia le aziende sia la società nel suo complesso possano essere protette di più e meglio. I suoi interlocutori naturali sono Governo, Parlamento, istituzioni politiche e amministrative nazionali e internazionali, le authorities, i mass media, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei consumatori e le altre rappresentanze sociali.

All’ANIA aderiscono compagnie di assicurazione che hanno sede e operano in Italia: oltre 230 imprese, il cui volume dei premi raccolti nel 2011 ha superato i 115 miliardi di euro: oltre il 7% del PIL italiano, diviso in 75 miliardi nel settore vita e 40 nel settore danni.

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