Olio sintetico, olio minerale e tutte le vie di mezzo: guida all'acquisto

Olio sintetico, olio minerale e tutte le vie di mezzo: guida all'acquisto
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La scelta oggi è vasta e completa: ciascun tipo di olio ha i suoi pro e contro. Vediamo quali sono, e come scegliere quello più adatto alla propria auto
6 dicembre 2024

Quando si dice sintetico, agli appassionati di motori viene subito una sensazione di piacere e tranquillità. Parliamo di olio motore, e questo avviene perché da sempre tendiamo a pensare all'olio sintetico come la soluzione migliore a 360 gradi per garantire una lunga vita al propulsore e ridurre l'usura.

Esistono però diverse tipologie di olio, fra cui quello semi-sintetico e quello minerale, senza dimenticare i numerosi additivi miscelati all'interno. In effetti, gli oli lubrificanti per il motore si dividono in ben 5 gruppi diversi. Vediamo allora quali sono questi gruppi, e se davvero l'olio sintetico per come lo intendiamo è la soluzione migliore in tutti i casi.

Il "Vocabolario" per l'olio motore

davvero l'olio sintetico per come lo intendiamo è la soluzione migliore in tutti i casi.

Molti lo sapranno già, ma per definire correttamente un olio motore è fondamentale conoscere alcune delle terminologie specifiche e i relativi significati pratici. per comodità, ecco alcuni dei punti utili da tenere in mente:

  • Minerale: Si riferisce a un tipo di olio proveniente (totalmente o parzialmente) dalla raffinazione del petrolio greggio.

  • Sintetico: Si riferisce a un tipo di olio che, almeno in parte se non del tutto, proviene da una lavorazione specifica senza partire dal greggio.

  • Viscosità: È la misura della resistenza di un fluido a scorrere o a deformarsi, e indica quanto un fluido sia "spesso" o, appunto, "fluido". In chimica, rappresenta l'attrito interno tra le molecole. Da non confondere con il concetto di "densità", che invece riguarda la quantità di massa in un dato volume.

  • Stabilità ossidativa: È la capacità di un olio di resistere all'ossidazione, ovvero alla reazione chimica con l'ossigeno, che può provocare la formazione di sottoprodotti indesiderati, nota come degradazione ossidativa.

  • Stabilità termica: È la capacità di un olio di mantenere le proprie caratteristiche chimiche e fisiche a temperature elevate, senza perdere efficacia e senza arrivare alla degradazione termica.

  • Degradazione: È il processo attraverso cui un olio perde progressivamente le sue proprietà chimiche, fisiche e funzionali. Avviene solitamente a causa dell'ossidazione, del surriscaldamento, della contaminazione e dello stress meccanico, oltre all'esaurimento di eventuali additivi.

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Gruppo I - Oli Minerali Convenzionali

In base alla loro composizione chimica e al metodo produttivo, gli oli lubrificanti per motori si suddividono in 5 gruppi istituiti e definiti dall'API (American Petroleum Institute). Il primo gruppo è composto dai cosiddetti oli minerali convenzionali, che come suggerisce il nome non contengono alcuna componente sintetica e derivano dalla raffinazione del petrolio greggio tramite processo a solvente.

In quanto "naturali", nella composizione chimica contengono molecole miste e varie impurità, fra cui zolfo e azoto, per via del processo da cui vengono prodotti. Il risultato è una gamma limitata di viscosità (caratteristica fondamentale per l'olio motore), una bassa stabilità ossidativa e una ridotta stabilità termica. In altre parole, la degradazione dell'olio diventa particolarmente rapida - dunque non sono adatti per motori ad alte prestazioni.

In breve, le caratteristiche degli oli minerali convenzionali sono:

  • Produzione tramite raffinazione base del petrolio greggio
  • Presenza di molecole miste e impurità
  • Bassa stabilità ossidativa e termica
  • Gamma di viscosità limitata
  • Degradazione rapida
  • Non adatti ai motori moderni
  • Basso costo

L'unico vero vantaggio di questa tipologia di oli è nel costo: essendo così semplici e senza caratteristiche chimiche raffinate, gli oli minerali convenzionali sono indicati per un utilizzo su motori d'epoca - ingegneristicamente meno complessi e dunque meno stressanti dal punto di vista delle performance richieste all'olio.

Gruppo II - Oli Minerali Raffinati

Rispetto a quelli standard, questi oli minerali vengono prodotti tramite un processo più "pulito" e complesso chiamato raffinazione idrogenata (idrotrattamento). Questo garantisce una maggiore purezza dell'olio rispetto al gruppo precedente, e dunque anche migliori stabilità ossidativa e termica oltre a una gamma di viscosità aumentata. 

Non sono, però, degli oli adatti alle alte prestazioni. Rimangono economici e pensati per un utilizzo su vetture moderne, ma con un'operatività non stressante per evitare la degradazione rapida.

Le caratteristiche in breve:

  • Produzione tramite raffinazione idrogenata
  • Maggior purezza rispetto al Gruppo I
  • Medie stabilità termica e ossidativa
  • Indice di viscosità medio
  • Adatti a motori moderni non ad alte prestazioni
  • Basso costo

Gruppo III - Oli Base Sintetica (HC-Synthetics)

Il terzo gruppo è il primo ad avere al suo interno oli sintetici, o meglio "semi-sintetici". In origine questi sono oli minerali, ma vengono solitamente lavorati tramite il cosiddetto "idrocracking" - un processo chimico dove le impurità vengono rotte e riorganizzate per migliorare le caratteristiche dell'olio. 

E questa sarà una sorpresa per molti: gran parte degli oli definiti "sintetici" presenti sul mercato appartengono a questa categoria e dunque nascono come oli minerali, non puramente sintetici. Anche se a livello chimico non sono costruiti da zero tramite sintesi chimica, il processo sintetico di raffinazione li rende commercialmente definibili come olio sintetico.

Il risultato, comunque, è di buon livello: gli oli di questo gruppo godono di una purezza elevata e di un'ottima stabilità sia termica sia ossidativa, oltre a un'ampia gamma di viscosità. Sono quindi adatti a motori moderni anche più prestazionali, pur garantendo un buon rapporto qualità/prezzo.

Le caratteristiche in breve:

  • Olio minerale proveniente dal greggio
  • Trattamento tramite processo sintetico (solitamente "Idrocracking")
  • Alta purezza
  • Ottima stabilità termica e ossidativa
  • Ampia gamma di viscosità
  • Ideali per motori moderni in condizioni d'uso standard
  • Buon rapporto qualità/prezzo

Tutte queste caratteristiche li rendono gli oli lubrificanti più diffusi sul mercato, grazie al costo relativamente contenuto e ai risultati di performance più che soddisfacenti.

Gruppo IV - Oli Sintetici (PAO)

Il quarto gruppo comprende gli oli sintetici veri e propri. A differenza del precedente, qui non si parte da una base minerale proveniente dal greggio (e quindi cosparsa di impurità da rimuovere), ma si ottiene l'olio tramite sintesi diretta a partire dall'etilene che si ottiene principalmente dal gas naturale. Il prodotto risultante prende il nome di Olio Poli-Alfa-Olefinico (PAO).

Non dovendo soffrire la presenza di impurità, l'olio interamente sintetico ha una purezza senza eguali: le molecole sono uniformi e stabili, garantendo quindi un'eccellente stabilità sia termica sia ossidativa, oltre a un'elevata gamma di viscosità. Tutto ciò garantisce una lunga vita all'olio lubrificante prima di degradarsi. In più, può operare in un vasto intervallo di temperature garantendo la funzionalità e riduce al minimo la volatilità.

Queste caratteristiche lo rendono la scelta ideali per motori moderni ad elevate prestazioni e solitamente operativi in condizioni severe, come le vetture da competizione che devono funzionare perennemente sotto stress e a diverse temperature. Naturalmente, questo si traduce in un costo ben più elevato rispetto agli oli del terzo gruppo, oltre alla necessità di integrare alcuni additivi all'olio sintetico per garantire la compatibilità dell'olio con sigilli e guarnizioni.

Le caratteristiche in breve:

  • Prodotto tramite sintesi chimica pura
  • Molecole uniformi e stabili
  • Purezza ai massimi livelli
  • Eccellente stabilità termica e ossidativa
  • Bassa volatilità
  • Ampio intervallo di temperature operative
  • Lunga durata 
  • Ideale per motori moderni ad alte prestazioni e condizioni estreme
  • Costo elevato
  • Possibile necessità di additivi per compatibilità

Gruppo V - Altri Oli Sintetici

Questa categoria è un po' fuori dal normale, perché per l'appunto include tutti quegli oli che non appartengono ai gruppi precedenti. Rientrano in questa sezione gli additivi, fra cui gli Esteri, i Siliconici e i Poliglicolici.

Vengono prodotti tramite sintesi chimica personalizzata di livello avanzato, e hanno come caratteristica tipica - com'è ovvio che sia - un'eccellente solubilità nell'olio lubrificante. Questo perché non sono effettivamente delle basi pure come nei gruppi precedenti, ma piuttosto dei "booster" da inserire nella miscela degli oli: il lavoro degli additivi infatti consiste nel migliorare le caratteristiche degli oli per aumentarne e ottimizzarne la stabilità in condizioni di utilizzo estreme, e aggiungere eventuali proprietà uniche altrimenti inaccessibili - fra cui l'adesività e la detergenza. Neanche a dirlo, il costo di questi additivi è particolarmente elevato.

La scelta migliore?

Se ci limitiamo alle sole prestazioni tecniche, non ci sono dubbi: l'olio puramente sintetico del Gruppo IV è inarrivabile in quanto a longevità e rendimento. E su questo non ci sono dubbi.

Ma se prendiamo in considerazioni più variabili, fra cui il rapporto qualità/prezzo e l'utilizzo tipico di una vettura standard, le carte in tavola cambiano: avere ad esempio un olio sintetico ad altissimo rendimento su un motore "normale", pensato per l'utilizzo urbano ed extraurbano di una citycar, sarebbe un eccesso di zelo. In questo caso gli oli del Gruppo IV non valgono il prezzo che costerebbero. Viceversa, su un motore moderno è richiesto un certo livello di raffinatezza tecnica nell'olio motore per garantire performance e longevità del propulsore, e quindi gli oli del primo gruppo (e talvolta anche del secondo) potrebbero non essere sufficienti per tutte le necessità.

Questa è la ragione per cui gli oli "semi-sintetici" del Gruppo III hanno preso il sopravvento commercialmente: garantiscono la migliore performance vicino a quella di un olio puramente sintetico, ma mantenendo un prezzo d'acquisto relativamente accessibile. Per farla breve, in linea generale rimangono la scelta migliore se si considerano tutte le variabili classiche in gioco.

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