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Se Stoccolma piange, Torino non ride, ma Milano e Cortina stappano lo spumante. E’ ufficiale: le Olimpiadi invernali del 2026 si faranno in Italia grazie al tandem Milano-Cortina. Così è stato deciso ieri dal CIO riunito a Losanna, dove per 47 a 32 voti ad avere la meglio è stata candidatura di Milano-Cortina su quella di Stoccolma-Are.
Riposti i flute dei brindisi, però, ora inizia la programmazione di quello che - per il momento il coro è unanime - potrebbe essere un evento con ricadute positive per tutto il paese. Si parla di effetti benefici sugli indicatori macroeconomici come il famoso PIL, da rinforzare attraverso gli investimenti sulle infrastrutture come sottolineano i sostenitori della TAV Torino-Lione, che invece per altri è uno spreco. Alcuni studi evidenziano ricavi attesi intorno ai 3 miliardi di euro e investimenti aggiuntivi di oltre 1,3 miliardi di euro con impatti positivi per la crescita economica e maggiori entrate per l’Erario.
Il CIO contribuirà con una dotazione di 934 milioni, il Governo metterà a disposizione circa 400 milioni per garantire la sicurezza dell’evento, mentre altri 400 milioni di euro proverranno da Lombardia e Veneto. Si tratta, secondo il CONI, di giochi “low cost”, visto che il 92% delle strutture, cioè 9 su 12, è già esistente. Un aspetto che ha convinto il Comitato Internazionale Olimpico per l’assegnazione all’Italia.
I Giochi invernali 2026 in programma dal 6 al 26 febbraio 2026 coinvolgeranno tre Regioni: oltre alla Lombardia e al Veneto, ad ospitare le competizioni saranno anche le province autonome di Trento e Bolzano.
La conseguenza più evidente dei Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina, anche per chi di sci e discipline similari su neve e ghiaccio non ci capisce una acca e non andrà a vedere nessuna gara, dovrebbe essere quella di un miglioramento della viabilità intorno ai punti nevralgici in cui si svolgerà l’evento sportivo più importante dai tempi di Torino 2006.
Secondo il dossier del CONI, miglioreranno ferrovie e tratte stradali gestite dagli operatori autostradali di zona e da ANAS, ma nella maggior parte attraverso interventi già previsti. Non sarà costruita alcuna nuova strada, ma si potenzierà in alcuni casi l’infrastruttura esistente.
Stando al piano dei trasporti elaborato dal CONI, le tratte stradali interessate dai Giochi invernali 2026 saranno: le tangenziali di Milano (A50, A51 e A52), la A4 Milano-Bergamo-Verona-Venezia, la A22 Verona-Trento-Bolzano-Brennero, la A27 Venezia-Treviso-Ponte nelle Alpi, le SS36/SS38 Milano-Bormio, SS301 Foscagno (Bormio – Livigno), e SS49 Pusteria, SP44 Brunico / Bruneck - Anterselva /Antholz, SS48 - SS346 - SR203 Collegamento Val di Fiemme – Cortina, SS51 Alemagna (Ponte delle Alpi), SP71 - SP83 Tesero - Baselga di Pinè e la Strada nazionale Pedemontana Veneta Montecchio Maggiore - Spresiano in via di completamento.
Tutti gli spettatori si recheranno agli eventi attraverso il trasporto pubblico, che sarà gratuito per chi ha il biglietto di ingresso: non sarà consentito, tranne che agli addetti ai lavori naturalmente, recarsi alle gare in auto.