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Erfoud - Qui Erfoud, è il giorno della festa del Montone. Tutte le attività si sono fermate, la popolazione si riversa nelle moschee e quindi sciama nelle piazze, e incontenibili come in tutto il pianeta i bambini aspettano, il manometro dell’ansia a fondo scala, di ricevere i loro regali. Joan Barreda e Al-Attyah si regalano la vittoria nella seconda tappa del OiLibya Rally del Marocco, ma tutti i concorrenti ricevono il regalo di una sontuosa prova speciale tra le dune dell’Erg Chebbi.
I giochi non sono chiusi, anzi!
Barreda e Al-Attyah mantengono e conquistano, rispettivamente, la testa della corsa, ma per nessuno dei due, naturalmente, la “pratica” può essere ritenuta chiusa. Niente affatto, anzi. Entrambi possono ancora essere, e certamente lo saranno, attaccati da una concorrenza particolarmente dotata e agguerrita, dato che in ogni suo settore di pertinenza agonistica il Rally di NPO Events si rivela niente di più e niente di meno che avvincente. C’era da aspettarselo, visto lo spessore degli schieramenti, delle motivazioni e della posta in gioco, ma è sempre un piacere quando il deserto restituisce la conferma delle sue immancabili tensioni sportive.
Barreda vuol dire Honda, che ha ben più di un tema da sviluppare. Anche oggi, al traguardo della Speciale di Mizane, 211 chilometri di settore cronometrato, le prime due moto sotto lo striscione d’arrivo sono Honda. Quella del fuoriclasse di Castellon seguita da quella del Cileno Jeremias Israel, neo-acquisto del Team HRC che si rivela un buon “affare” non ostante la penalità di due ore subita per il “salto” di un controllo di passaggio. Per Barreda, l’”era del trenino” è finita, e la tesi da sviluppare sembra essere una sola. Portare la prestazione, e la Moto, al limite, a costo di commettere qualche errore e di immolare la meccanica sull’altare del collaudo definitivo prima della Dakar. Non è questa la strategia che il catalano dovrà adottare se vuole vincere la Argentina-Bolivia-Cile, ma in questa circostanza vedere Uomo & Moto come Macchina & Laboratorio può essere considerato quasi opportuno.
Moto: Barreda incontenibile
Costantemente all’attacco, Barreda ha aumentato il proprio vantaggio fino a portarlo a una “dose” imbarazzante per gli avversari. “Heureusement”, per fortuna, il Pilota si è poi concesso un piccolo errore di navigazione nell’ultimo quarto di Prova Speciale, e ha consentito agli inseguitori di tirare un sospiro di sollievo. Ma la “legnata” resta. D’altra parte, come si accennava prima, non è questo il sistema per vincere un Rally, e certamente la corsa non è finita qui. Marc Coma, al contrario, ha corso nel rispetto della sua strategia più raffinata. Stando “a tiro”, e controllando la situazione, l’Asso iberico certamente aspetta il momento di sferrare il suo attacco, se e quando verrà il momento giusto. Tutto il resto, cioè principalmente imporsi ad ogni costo, non fa parte della sua tattica di gara: è soltanto un rischio le cui conseguenze possono andare oltre il Rally del Marocco.
Lo sa perfettamente, basta ricordare l’incidente che nel 2012, proprio in Marocco, costò al catalano la partecipazione alla Dakar 2013. Intanto, con il terzo posto di oggi, Marc sale al secondo posto in classifica generale, una posizione ottenuta nel più perfetto equilibrio tra prestazione e pressione. Non che Coma non abbia compiti e obiettivi. Validare la KTM che porterà alla Dakar insieme alla sua Squadra e aggiudicarsi il Campionato del Mondo sono due missioni ugualmente importanti, più “urgente” la seconda, che vede lo spagnolo in vantaggio di dieci punti su Paulo Gonçalves. Campione in carica, proprio quest’ultimo non ha avuto la sua giornata più fortunata. Con la strumentazione in avaria, infatti, il portoghese si è fermato per cercare di riparare, ha lasciato sulla pista sei minuti e, con il sesto posto di oggi, scende al quarto nella classifica generale. Calma, il Rally non è ancora finito, ma certamente la conferma del Mondiale diventa un po’ più difficile.
“Ci si mette anche Laia Sanz in una singolarissima e inedita sfida al genere maschile”
Sfilza di ufficiali, pare naturale che per gli “junior” non ci sia troppo spazio. Adesso ci si mette anche Laia Sanz in una singolarissima e inedita sfida al genere maschile. Tredicesima assoluta alla fine della seconda tappa e 11ma nella generale, e dolorante alle costole e a una mano per una caduta a 15 chilometri dall’arrivo, la Principessa del Deserto mette alla frusta la delicata sensibilità dei “maschi” meno veloci, come gli ufficiali Sherco Alain Duclos e Joan Pedrero che, con una moto che non è certo, ancora almeno, un fulmine di guerra, fanno fatica a starle in scia.
Auto: Terranova ha problemi di udito...
La sceneggiatura della gara delle auto è più intrigante. Partito per primo in virtù della vittoria nella prima tappa, Orlando Terranova, Mini All4 Racing, si è fatto ben presto raggiungere da Nasser Al-Attyah e Giniel De Villiers. L’argentino, tuttavia, non ha voluto sentire ragioni e si è rifiutato di dare strada agli avversari. Né gli acuti del “Sentinel”, una sorta di clacson “racing” che è obbligatorio nella dotazione degli equipaggi in gara nel Rally-Raid, né il rischio di una collisione, sono riusciti a dissuadere Terranova, e solo nel finale della Prova la “vecchia” Mini 2012 di Al-Attyah e la nuova Toyota di De Villiers sono riuscite ad avere ragione del riluttante avversario, finalmente e giustamente relegato al quarto posto.
Innervositi durante la tappa, Al-Attyah e De Villiers hanno ritrovato il buon umore non appena passato il traguardo, commentando sarcasticamente il comportamento non proprio elegante dell’argentino. Al terzo posto risale oggi il Campione della Dakar, Joan Roma, che dopo le tre forature di ieri, e gli oltre venti minuti di ritardo, avrebbe a disposizione una giustificata motivazione morale per tornarsene a casa. Al contrario, “Nani” fa buon viso a cattivo gioco, si esclude dalla corsa per il successo finale e si applica diligentemente nel compito di testare la Mini All4 Ufficiale con la quale difenderà a gennaio il suo primato.
“La terza tappa la corsa porta a Zagora, con la Prova Speciale più lunga del Rally, ben 311 chilometri”
Quad e camion: poche sorprese
Poche sorprese possibili nelle gare dei Quad e dei Camion, solidamente nelle mani, rispettivamente, dell’IVECO di Gerard De Rooy e del Yamaha di Rafal Sonik. L’olandese figlio d’arte deve vedersela tuttalpiù con il compagno di Squadra Stacey, e il polacco difficilmente potrà sentirsi insidiato da Camelia Liparoti, oggi seconda al traguardo di Merzane.
Dopo aver passato tre giorni “pieni” a Erfoud, con le operazioni preliminari e le prime due tappe, ad “anello”, adesso il 15° OiLibya dRally del Marocco diventa itinerante. La terza tappa la corsa porta a Zagora, con la Prova Speciale più lunga del Rally, ben 311 chilometri. Al “menù”, come sono soliti dire i francesi, piste inizialmente veloci, poi più tecniche e sabbiose con poche, per la verità, dune, un passo da trovare e superare, e un finale “teoricamente” più “piatto”, ma insidiato dalla navigazione, certamente non scontata. Grande Rally!
AGGIORNAMENTO
OiLibya Rally Marocco. 2a Tappa Update. Barreda Penalizzato
Il Pilota HRC, penalizzato per… eccesso di velocità, scende al 9° posto della generale Provvisoria, e al primo sale Marc Coma, KTM
Erfoud - Non è un paradosso. Joan Barreda è stato penalizzato di 30 minuti per eccesso di velocità. In virtù della penalizzazione inflitta a Barreda, il vincitore della 2a Prova Speciale diventa Jeremias Israel, Team HRC, e al comando del OiLibya Rally del Marocco sale Marc Coma, KTM Red Bull Factory Rally Team.
Il pilota ufficiale Honda HRC avrebbe preso una diversa direttrice lungo la Prova Speciale, sarebbe uscito dalla traccia ideale indicata dal Road Book e, percorrendo un tratto di strada nazionale asfaltata, avrebbe lanciato la sua Honda a 165 chilometri orari. Il condizionale è d’obbligo in assenza di indicazioni e motivazioni ufficali, ma resta il fatto che, con la penalità di 30 minuti, Barreda scende al 18° posto della classifica della seconda tappa e al 9° della Generale Provvisoria a 26’ 38”.
Il Team HRC avrebbe presentato un reclamo alla Giuria del Rally, ma non è dato sapere su quale base questo è stato redatto, se è stato accettato e, se accettato, quando, verrà discusso.
Immagini ApPhotosport