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L'inaugurazione del nuovo edificio multipiano industriale Lamborghini, il primo in Italia ad essere certificato in Classe energetica A, è stata anche l'occasione per fare il punto sul rapporto tra l'azienda italiana oggi controllata da Audi ed il territorio. Un territorio particolarmente provato dai recenti terremoti che hanno colpito la zona.
Un segnale forte e importante: costruire nuovi e efficienti installazioni industriali non può che essere l'avvio di un rilancio che l'Emilia merita per la sua gente, sempre capace, come in questa occasione, di rimettersi al lavoro con forza e determinazione.
Nel cuore di una affollatissima conferenza stampa, i cui relatori più illustri sono stati Stephan Winkelmann (Presidente e AD di Automobili Lamborghini) ed il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Corrado Clini, Daniela Occhiali (Sindaco di Sant'Agata Bolognese) si è dichiarata estremamente soddisfatta dell'arrivo della proprietà tedesca in Lamborghini ripercorrendo alcune delle tappe che dal 24 luglio 1998 - giorno in cui a Londra venne firmata l'intesa tra gli investitori indonesiani (che avevano acquistato nel '94 da Chrysler) e l'Audi - hanno portato ad un completo rilancio del Toro nel mondo senza stravolgimenti negativi per il territorio.
Parola di Sindaco
“Da parte nostra - ha dichiarato il Sindaco - abbiamo sempre fatto il massimo per permettere ad Audi di lavorare bene con Lamborghini. Quello che abbiamo avuto di ritorno è stato addirittura superiore a quanto ci aspettavamo. I vertici del Gruppo Volkswagen sono precisi, puntuali, rispettano gli impegni e vantano una caratteristica piuttosto unica nel proprio genere, ovvero quella di fare cose sempre le cose fatte bene e se possibile meglio di quanto ci si potrebbe aspettare.”
“Da parte nostra - ha dichiarato il Sindaco Occhiali - abbiamo sempre fatto il massimo per permettere ad Audi di lavorare bene con Lamborghini. Quello che abbiamo avuto di ritorno è stato addirittura superiore a quanto ci aspettavamo”
“Nessuno - aggiunge Daniela Occhiali - aveva chiesto a Lamborghini di progettare la nuova porzione di area industriale in Classe A ed invece hanno scelto di farlo. Nessuno aveva chiesto loro contributi per la ricostruzione delle nostre terre dopo il terremoto ed invece si sono impegnati alla realizzazione di cinque laboratori scolastici e devolveranno il 10% dei ricavi provenienti dagli eventi celebrativi del cinquantesimo anniversario dell'azienda (nel maggio 2013) in favore della ricostruzione del patrimonio culturale e dei luoghi di culto delle zone danneggiate dal terremoto.”
Il pensiero corre a Borgo Panigale
“Quando abbiamo saputo che la nostra azienda di auto sportive era stata comprata da Audi - conclude il Sindaco - avevamo subito pensato che della Lamborghini a Sant'Agata sarebbe rimasto poco o nulla. Con il tempo, invece, ci siamo ricreduti. Prima dell'apertura di questa nuova ala d'azienda Lamborghini ha investito molto, creando nuovi posti di lavoro, anche sulle fibre di carbonio per la cui realizzazione sono state recentemente inaugurate altre aree in questo complesso industriale.”
Audi: esalta le eccellenze
La presenza di Audi in Emilia è dunque forte, estremamente rispettosa del territorio ma soprattutto in grado di esaltare le eccellenze non solo con i prodotti ma con un modo di fare industria da riferimento su scala mondiale. E' presto, ovviamente, per parlare di cosa accadrà in Ducati anche se le premesse della Lamborghini sono eccellenti, proprio come confermato dal Sindaco.
Ducati e la nuova fabbrica
Il primo appuntamento per dimostrare che anche in Ducati è possibile fare bene è legata anche in questo caso alla realizzazione delle infrastrutture aziendali. Audi, infatti, avrebbe chiesto a Ducati di bloccare momentaneamente il progetto di trasferimento della fabbrica, di cui la Rossa aveva dato via libera recentemente, per compiere migliori valutazioni su quanto attualmente in uso. L'altra area, a 300 metri in linea d'aria da quella di Via Ducati, può in effetti essere ripensata ed utilizzata più avanti per ulteriori sviluppi. “Tra le ipotesi che Audi ci ha chiesto di approfondire - afferma del Torchio ai microfoni de La Repubblica - c’è quella di capire cosa comporterebbe ristrutturare e ampliare il sito dove siamo attualmente.”