Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Con il passaggio alla cosiddetta “Fase 2” un po’ in tutto il mondo, la mascherina diventa un accessorio indispensabile per difendere sé stessi e gli altri dal contagio del virus che può provocare il Covid-19.
Così anche per gli autisti di Uber, che dovranno indossare la mascherina per continuare a svolgere il loro servizio. L’azienda statunitense dal 18 maggio verificherà se i driver si adegueranno alla norma di sicurezza attraverso la “Mask Verification”.
In pratica, prima di rendersi disponibile alla prenotazione, un autista dovrà inviare un selfie con la maschera a Uber, che provvederà a dare il via libera dopo pochi secondi.
I passeggeri potranno anche rifiutare un’auto Uber se il conducente non indossa la maschera e viceversa: cioè un autista potrà rifiutare di far salire in auto un cliente che ne è sprovvisto. Ai passeggeri verrà inoltre inviato un promemoria per ricordare loro di indossare la protezione facciale e lavare le mani.
I clienti Uber dovranno inoltre accordare di prendere posto sul sedile posteriore e viaggiare a finestrini aperti per favorire la ventilazione.
Uber sta supportando i propri autisti inviando mascherine, guanti, gel e spray igienizzanti, mentre per coloro che non è possibile raggiungere è pronto un piano di rimborsi per le spese sostenute.
E’ attualmente al lavoro con Clorox in alcune città del Nord America in cui si prevede di distribuire suggerimenti per la disinfezione specifici per il ride sharing e per rendere disponibili più forniture a conducenti e passeggeri.
Uber collaborerà anche con Unilever nel Regno Unito per fornire kit igienici per autisti e addetti alle consegne, con piani di espansione presto in altri paesi in Europa e Africa.