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Era il 28 marzo dell'anno scorso, quando Jann Mardenborough, al volante della sua Nissan GT-R, perse il controllo dell'auto all'altezza del Flugplaz, volando oltre le barriere di protezeione ed uccidendo uno spettatore.
L'incidente riaprì un capitolo mai chiuso della storia del leggendario Nurburgring: la sua pericolosità insita negli oltre 20 km di asfalto. Così, si arrivò ad una decisione quasi senza precedenti nella storia del motorsport: imporre dei limiti di velocità ad un tracciato di gara.
I gestori dell'autodromo, in questo arco temporale, hanno apportato delle modifiche in nome della sicurezza, andando a riasfaltare le zone più sconnesse, oltre ad innalzare ed irrobustire le barriere di protezione ed a limitare le aree di accesso per il pubblico a zone ben definite.
Dopo aver ricevuto il fatidico ok da parte della FIA e della DMSB, l'associazione tedesca del motorsport, i limiti di velocità sono stati prontamente rimossi.
«Con l'adozione di questi protocolli di sicurezza, abbiamo creato i prerequisiti necessari per una stagione di gare favolosa, nella quale speriamo di non vedere incidenti. Siamo felici, inoltre, di esserci lasciati alle spalle la questione dei limiti di velocità» si legge in un comunicato diffuso dai gestori del Nurburgring.