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Il limite alle emissioni reali delle vetture approvato ieri dagli Stati membri dell'Unione Europea è, per i costruttori riuniti nell'Acea, «un duro compromesso» che «sarà estremamente difficoltoso da raggiungere in un un tempo così limitato».
Così ha commentato l'associazione europea delle Case automobilistiche l'approvazione del testo che introduce dal 2017 i nuovi test RDE, che serviranno a verificare le emissioni inquinanti delle vetture in condizioni reali.
«Come diretta conseguenza, un numero rilevante di modelli diesel dovrà uscire dal mercato prima di quanto pianificato. Oltre ad avere serie conseguenze economiche, questo renderà più difficile per i costruttori raggiungere i target nella riduzione delle emissioni di CO2 del 2021, dal momento che i motori diesel emettono il 15-20% in meno di CO2 rispetto a motori benzina paragonabili», avverte l'Acea.
Secondo la Commissione Europea, oggi le automobili Euro 6 emettono in media fino al 500% in più dell'ultimo tetto ai NOx di 80 mg/km. Con il nuovo sistema il limite per le prove in laboratorio rimarrà quello di 80 mg/km stabilito nel settembre del 2014 con l'introduzione della normativa Euro 6, mentre nel test RDE, quello “reale”, dall'1 settembre 2017 non si potranno superare i 168 mg/km.
Il tetto alle emissioni di ossido di azoto nelle prove di laboratorio è stato progressivamente ridotto negli ultimi quindici anni: introdotto nel 2000 con la normativa Euro 3, ammontava a 500 mg/km. Nel 2005 con il varo dello standard Euro 4 è sceso a 250 mg/km e successivamente a 180 mg/km nel 2009 con l'Euro 5.