Nuovo Codice della Strada: pronto in nove mesi?

Nuovo Codice della Strada: pronto in nove mesi?
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Sarà più semplice, con meno articoli, più attento alla sicurezza dei soggetti deboli, con burocrazia semplificata e norme adeguate alle disposizioni europee. Tra le novità la patente a punti anche per chi guida ciclomotori e minicar
4 ottobre 2013

La rinnovata fiducia al Governo Letta, votata solo poche ore prima, contagia gli esponenti dell’esecutivo a tutti i livelli: nella prima giornata della 68a Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall’Automobile Club d’Italia, infatti, sia Michele Meta, Presidente della IX Commissione Trasporti, che Erasmo D’Angelis, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si sono trovati d’accordo nell’indicare entro l’autunno del 2014 l’operatività del Nuovo Codice della Strada.

Buoni propositi

Una dead line che significherebbe racchiudere in solo nove mesi i lavori di revisione a cura della Commissione delegata. Pensando ai tempi biblici della politica, sarebbe come avere Usain Bolt seduto sugli scranni di Montecitorio.


Vedremo se alle promesse seguiranno i fatti. Intanto c’è da prendere atto che i tempi sono davvero maturi per una versione aggiornata del Codice della Strada, che mandi in soffitta l’attuale vecchio di 30 anni, revisionato 17 anni fa ed appesantito da ben 71 successivi interventi legislativi. Un mastodonte giuridico, che è quasi impossibile conoscere in tutti i suoi commi ed applicativi.

Tante le novità

Le novità saranno molte: il nuovo Codice dovrà rendere più semplici le regole della circolazione, separando in pochi articoli le norme di comportamento degli utenti della strada, lasciando le disposizioni tecniche sui veicoli e gli adeguamenti alle disposizioni europee e allo sviluppo tecnologico in un altro regolamento. Rispetto agli attuali circa 300, tra articoli ed allegati per oltre 1.000 pagine, si punta ad avere meno di 100 articoli: una drastica cura dimagrante, per quello che già viene indicato come il Codice 2.0.

Ci sarà attenzione soprattutto agli utenti “deboli” della strada: pedoni e ciclisti - ma aggiungiamo noi anche i centauri -, con sanzioni severe per chi provoca incidenti mortali in stato di alterazione psico-fisica per ebbrezza o sotto effetto di droghe.

Le novità saranno molte: il nuovo Codice dovrà rendere più semplici le regole della circolazione, separando in pochi articoli le norme di comportamento degli utenti della strada, lasciando le disposizioni tecniche sui veicoli e gli adeguamenti alle disposizioni europee e allo sviluppo tecnologico in un altro regolamento

Patentino a punti per i minori di 18 anni

Fra le innovazioni che ci riguardano più da vicino, l’introduzione del patentino a punti per i minori di 18 anni alla guida di scooter o minicar; ma anche maggiori controlli su strada, semplificazione della burocrazia, prevenzione dei rischi.

«Si tratta di un obbligo morale prima che politico - ha affermato D'Angelis - fermare le stragi sulle nostre strade. E’ positivo il dimezzamento di morti e feriti negli ultimi anni, da 7.096 del 2001 a 3.650 del 2012 con 373.286 feriti del 2001 ai 260.500 di oggi, dovuto anche a controlli e alcooltest, grazie all’impegno di Polstrada e forze dell’ordine. Ma in 12 anni per incidenti stradali in Italia sono morte 63.941 persone con 3.918.352 feriti e invalidi, con costi umani e sociali elevatissimi e una spesa sanitaria per il solo soccorso per oltre 600 milioni l’anno. E’ come se fosse sparita una città come Siena o Savona e feriti tutti gli abitanti di Roma».

Gestione delle risorse

La Conferenza del Traffico e della Circolazione ha posto all’attenzione della politica altre questioni: carenza di controlli sul parco circolante, destinazione del 50% degli introiti derivanti dalle multe per promuovere la sicurezza stradale, possibilità di portare in detrazione fiscale le spese per l’acquisto e la manutenzione dell’auto (così come avviene per altri beni strumentali), modularità nell’accesso alla guida dei veicoli più potenti da parte dei neopatentati.

La Politica (quella con la P maiuscola) si è presa nove mesi per valutare, discutere e decidere: presto sapremo se il nuovo Codice sarà davvero 2.0 oppure se, ancora una volta, la montagna avrà partorito un solo, misero topolino.

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