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«Un’auto attuale a 150 km/h non è senz’altro più pericolosa rispetto ad una di 30 anni fa che va a 130 km/h. Capisco che questo vada contro la questione ecologica che oggi è molto importante, ma dal punto di vista della sicurezza non sarebbe un problema, non solo perché le automobili sono più sicure, ma anche perché le nostre autostrade hanno un fondo e un grado di protezione davvero buoni»: Emanuele Pirro, cinque volte vincitore della 24 Ore di Le Mans e membro di diverse commissioni della FIA, in un’intervista concessa al Messaggero parla dei punti più salienti della possibile riforma del Codice della Strada, l'innalzamento del limite in autostrada a 150 km/h.
Pirro non è però d’accordo con l’innalzamento del limite di velocità di 110 km/h sul bagnato attualmente in vigore: «Penso che vada bene così perché quando piove c’è molta meno aderenza e la visibilità è inferiore. La cosa più importante è la distanza di sicurezza: è quello che rende la tua velocità più o meno sicura. Viaggiare a 80 km/h a 5 o 10 metri da chi ti precede è molto meno sicuro di andare a 130 km/h con una distanza adeguata»
Un’altra misura al vaglio è quella dell’introduzione del divieto assoluto di fumare in auto. Pur non essendo un fumatore ed essendo contrario a questa pratica, Pirro non vede grosse controindicazioni nella sigaretta al volante di una vettura: «Secondo me - spiega Pirro - in macchina il fumare non è fonte di pericolo. La vera fonte di pericolo è l’attenzione. Citare l’uso dei telefonini è scontato, ma non è solo quello». Pirro ritiene infatti che la maggiore fonte di possibili incidenti sia la non consapevolezza dei dei rischi che si corrono, perché le vetture di oggi sono troppo confortevoli.
Come consiglio per migliorare la sicurezza sulle strade, Pirro suggerisce delle campagne che non solo mostrino le conseguenze gravissime degli incidenti mortali, ma anche le cause che hanno portato allo schianto. «Credo che bisognerebbe parlare di meno degli aspetti scandalistici e dire perché quell’incidente è accaduto. Penso che un’informazione corretta, anche da parte delle istituzioni, servirebbe a ricordare che un incidente può capitare a chiunque».