Nuovo asteroide avvistato, ma era la Tesla di Starman

Nuovo asteroide avvistato, ma era la Tesla di Starman
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Sembrava una scoperta astronomica di rilievo, ma si è rivelata un curioso fraintendimento.
25 gennaio 2025

L'equivoco ha preso forma quando un astrofilo, H. A. Guler, ha individuato un oggetto a circa 240.000 chilometri dalla Terra. La segnalazione è stata inviata al Minor Planet Center (MPC), che ha inizialmente classificato l'oggetto come un asteroide near-Earth e lo ha denominato 2018 CN41. Tuttavia, meno di 24 ore dopo, il MPC ha pubblicato un comunicato rettificando la catalogazione: l'orbita dell'oggetto corrispondeva esattamente a quella della Tesla Roadster di Musk, inviata nello spazio sette anni fa.

La Tesla, con al volante il manichino Starman, fu lanciata nel febbraio 2018 come carico di prova per il primo volo del Falcon Heavy di SpaceX. Da allora, l'auto vaga nello spazio profondo, seguendo un'orbita attorno al Sole. Nonostante sia stata inizialmente pensata come una trovata pubblicitaria, la Roadster è diventata un simbolo dell'esplorazione spaziale commerciale, nonché un oggetto d'interesse per astronomi e appassionati.

Questo episodio mette in luce le difficoltà nella gestione e nel monitoraggio degli oggetti nello spazio profondo. Mentre l'orbita bassa terrestre è attentamente tracciata dalla U.S. Space Force, lo spazio oltre le orbite satellitari rimane una zona grigia. Negli ultimi anni, altre sonde spaziali, come Rosetta, BepiColombo e Lucy della NASA, sono state erroneamente scambiate per asteroidi, sollevando interrogativi sulla trasparenza delle missioni spaziali gestite da aziende private e agenzie governative.

L'equivoco è stato risolto rapidamente grazie alla collaborazione tra astronomi professionisti e amatoriali, ma evidenzia l'importanza di una maggiore cooperazione internazionale per monitorare lo spazio profondo. Con l'aumento delle missioni commerciali e l'espansione delle attività spaziali, sarà cruciale stabilire regolamentazioni condivise per evitare confusioni e garantire la sicurezza delle future esplorazioni.

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