Nuovi motori Fiat ibridi Euro6D, Analisi: sdoganato il mild tricolore con 6 marce su Panda e 500 [confronto vecchio Fire]

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Al via le consegne dei primi motori Firefly ibridi Euro6D a marchio Fiat. Dopo anni, l’ibrido leggero, fin troppo, diventa popolare in Italia. Ecco le caratteristiche base del Mild-Hybrid 3 cilindri FCA: farà rimpiangere il 4 cilindri aspirato?
9 gennaio 2020

Poche premesse, si sa già tutto a livello di immagine, commerciale e anche incentivi per queste novità Fiat 2020: da 10.900 euro la prima piccola Fiat ibrida, è la Panda hybrid da 70CV. Ma come funziona la tecnologia Mild Hybrid a benzina di FCA?

Il nuovo motore a benzina Euro6D (vero) che raccoglie la pesantissima eredità del mitico Fire (prodotto in più di 30 milioni di unità) è un 3 cilindri. 1.0 da 70 CV a 6.000 giri/min e 92 Nm di coppia, a 3.500 giri/min, abbinato al cambio manuale sei marce. Già, sei come certe "macchinone" quando la prima piccola Fiat Panda con il Fire Settemmezzo (late 80s) ne aveva quattro di marce. 

Per questo nuovo motorino ibrido mild sulla carta numeri buoni, ma alla guida non ci saranno grosse soprese, positive, salvo l’estensione delle fasi di stop e il breve “veleggiamento” sino ai 30 Km/h. Insomma, brava Fiat, ma prestazione onesta coerente alle richieste del mercato… Di qualche anno addietro, se si voleva essere anticipatori o mantenere 500 e Panda veri miti contemporanei, non solo del passato.

Un mild-hybrid come questo, altre Case lo hanno in strada da tempo su modelli molto meno venduti e quindi di volume (risorse) inferiore. FCA bene ha però fatto nello sfruttare fino all’ultimo il Fire, con il 1.2 8V, un motore sempre apprezzato che consente prestazioni perfette su vetture anche compatte ed è solo stato un po’ “soffocato” dalle normative anti-emissioni. Insomma, questo passo ibrido per ora non è di quelli da leccarsi i baffi, per tecnologia e performance, pur meritando voto già superiore alla sufficienza prima della prova; riferiendosi giusto a target e gamma, generalista, oltre che norme a favore (ZTL ma non solo).

Resta spazio per estendere offerta e prestazioni, vista la modularità di queste strutture, vedremo cosa arriva in futuro. Per adesso, andiamo alla descrizione tecnica, molto sintetica, della prima novità hybrid sulle macchine Fiat. Chi ci segue su Automoto.it ed ha letto la teoria dei Mild hybrid tedeschi o giapponesi, sa già più di quanto serva.

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Mille, 3 valvole, Canne in ghisa e Corsa corta

La testata del nuovo Firefly ibrido Fiat, sulle Panda e 500 2020, usa 2 valvole per cilindro e un albero a camme. Presente il dovuto variatore di fase continuo, su distribuzione a catena. Il rapporto di compressione più alto (12:1) offre al piccolo motore Euro6 Fiat un'efficienza termica elevata. Non alla giapponese ma molto buona. La struttura con camera di combustione compatta, i condotti di aspirazione "high-tumble" e la valvola EGR esterna, sono caratteristiche ovvie. Il basamento cilindri è in lega d'alluminio pressofuso ad alta pressione con canne in ghisa cofuse. Ne risulta un “motorino” di massa solo 77 kg a corsa corta: rapporto alesaggio/corsa pari a 1,24 e un dispositivo biella-manovella con offset di 10 mm.

BSG = +3.6 kW

Mild Hybrid. La piccola, piccola elettrificazione, a soli 12V, avviene con uno snello e quindi risparmioso, adattissimo alle citycar Fiat, sistema BSG (Belt integrated Starter Generator). È montato direttamente sul motore, agisce sulla cinghia degli ausiliari. Viene recuperata energia in frenata e decelerazione, immagazzinata in una batteria al litio da 11 Ah. Questo accumulo viene sfruttato poi con una potenza di picco 3,6 kW: serve a riavviare il motore termico dopo uno stop in marcia e per assisterlo in fase di accelerazione. Il motore termico si spegne anche in marcia quindi, solo sotto i 30 km/h. Si mette la posizione di folle del cambio ispirati da orecchio e da suggerimento sul quadro (visualizza le informazioni del sistema ibrido). Ovviamente per funzionare, tutta le rete a 12V dei servizi nella modalità "coasting" è servita dalla la batteria, quella al litio del sistema hybrid.

Firefly vince, Firefly perde (confronto Fire)

Rispetto al noto 1.2 Fire da 69 CV, che in sostanza mira a rimpiazzare, la motorizzazione Mild Hybrid 1.0 ha quindi la stessa potenza massima, erogata però a giri più alti (6000 vs. 5500) e, soprattutto, meno coppia a giri sempre più alti (92 vs. 102). Questione non tanto di elettrificazione ma di meccanica, vedasi numero cilindri inferiore e corsa corta anziché lunga (nel Fire il rapporto era 0.9). Vero è che ci sono i pregi del rapporto compressione più elevato (delta 0.9), le sei marce da usare (appunto: da usare) e i 4.8CV disponibili dall’elettrificazione, ma sarà da vedere come lavora questo supporto.

In ogni caso, spostandosi su delle citycar senza doverci correre, in città, il nuovo Firefly 1.0 al posto del vecchio 1.2 consente fasi di spegnimento e riavvio migliori e un dovutissimo, apprezzabile, abbattimento di consumi / emissioni CO2, in media del 20%. Cosa vuole dire? Lo misureremo di preciso contando i litri dal benzinaio, se davvero saranno uno in meno ogni 100 Km nel ciclo combinato, che vorrebbe dire ben oltre il centinaio di euro l’anno risparmiati (per usi intorno ai 10/15mila Km almeno).

Per certo grazie a Fiat auto di massa molto diffuse in Europa ora saranno meno inquinanti (Euro6D Final) e un po’ meno assetate. Da ultimo, la nuova soluzione non solo si alleggerisce ma prevede l'abbassamento dell'intero gruppo motopropulsore, di 4.5 cm: baricentro più basso, ammesso che qualcuno se ne accorga sulla citycar.

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