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Quando le cosiddette “rogne” con il fisco arrivano e ci sono controlli sulle tasse, con i conti salati da pagare allo Stato e rischio di finire persino in galera, non si scherza. Ultimamente pare che le autorità fiscali francesi stiano indagando su Carlos Ghosn per evasione fiscale. Vicende legate al travagliato momento in cui l’ex-top manager dell’auto era ai vertici di Renault e Nissan, ovvero fino al 2018. Si tratta di una notizia non confermata dalle parti, ma che in Francia danno per certa. Un problema in più per Ghosn che, già condannato e fuggito dal Giappone ora trova un altro luogo “pericoloso”. È questione geografica infatti, quella che permetterebbe ai francesi di pretendere le tasse da Ghosn. Il grande capo dell’industria auto è da trattare come lavoratore francese oppure no? In realtà Ghosn operava nel mondo Renault ma aveva residenza in Olanda, come la stessa holding Renault-Nissan. Ora qualcuno pensa a una scelta per scansare tasse francesi e l’indagine ventilata dai media parla di cifre grosse, da pagare. Il sequestro di beni francesi, se avviene per bloccare capitali, varrebbe 13 milioni di euro contando anche l’appartamento milionario a Parigi, quello di Versailles e varie attività di pertinenza del vecchio capo dell’Alleanza. Ma le vicende giudiziarie francesi di Ghosn non si chiudono con il solo fisco. Ci sono anche altre e inchieste e alcuni investigatori francesi andranno direttamente a Beirut per interrogarlo. Ghosn dice non volersi sottrarre, avendo coscienza pulita.