Nuove tecnologie Opel anni Venti, Focus multi-energy

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La gamma dei nuovi modelli Opel sarà su piattaforme EMP2 e CMP modulari, condivise con PSA: leggerezza, elettrificazione totale nel 2024 e flessibilità per adattarsi al marchio
14 giugno 2018

Da Rüsselsheim suona l’eco di una rinnovata tecnologia per la gamma Opel dei prossimi anni, quella figlia del matrimonio con PSA. Ve ne abbiamo già anticipato i contenuti sulle pagine di Automoto.it in occasione del focus tecnologico tenuto in Germania di recente, ma ora parliamo in dettaglio delle piattaforme. Che poi sono solo due e di accento francese, perché tutte le automobili e la maggior parte dei veicoli commerciali leggeri (LCV) di Groupe PSA derivano attualmente da due piattaforme modulari multi-energy: la Common Modular Platform (CMP) e la Efficient Modular Platform (EMP2). Sono essenzialmente composte da pianale, telaio e diverse motorizzazioni, oltre che dall’architettura elettrica ed elettronica di base. Opel ci guadagna? Sì, specialmente guardando a quanto in uso per modelli di gran volume che ora arrivano in gamma rispetto alle possibilità e le doti delle vecchie piattaforme. A livello economico oltretutto la piattaforma è fondamentale, per questo la si sente spesso citare, analoga, su molte auto dello stesso gruppo: rappresenta il 60% dei costi di materiale. Il risparmio dichiarato, nello sviluppo di ogni nuovo modello Opel/Vauxhall, sarà tra il 20 e il 50%. La rimanenza sono componenti chiamati moduli, specifici di ogni auto per motori, sedili, posto guida e infotainment, tanto per citare i maggiori.

Pianali Opel ora condivisi con PSA per ospitare l'elettrificazione
Pianali Opel ora condivisi con PSA per ospitare l'elettrificazione
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Su queste piattaforme si sviluppano diverse versioni per i vari segmenti e tutti i mercati: dalle auto due volumi e berline, a 4 e 5 porte, alle wagon, ai furgoni; anche SUV e coupé/cabrio, sono tutte con questo DNA base comune. La piattaforma dedicata ai veicoli dei segmenti B e C è la CMP usata anche per la nuova Corsa 2019. Grandland X e Combo Life sono invece basati sulla EMP2, che viene utilizzata per i segmenti C e D. “A Rüsselsheim troviamo l'unione del meglio - dice Christian Müller, Managing Director Engineering - piattaforme modulari efficienti e all’avanguardia di Groupe PSA, insieme a competenze ingegneristiche del Centro di Ricerca e Sviluppo tedesco. Tutte le nostre vetture saranno sviluppate a Rüsselsheim, con caratteristiche Opel e massima qualità”. Il salto in avanti per vari aspetti quindi ci sarà, subito, anche se non traspare molto a vista, da fuori.

Modularità e flessibilità

Come si differenziano i cinque marchi del gruppo, con due sole piattaforme? Grazie all’elevata modularità e alla variabilità di un gran numero di parametri del telaio, è possibile realizzare molte vetture diverse. In particolare, la EMP2 offre quattro diverse carreggiate, cinque passi, due architetture del posto guida e due dell’asse posteriore. Sono poi numerosi i moduli della parte posteriore per le diverse versioni, che sia a passo corto o lungo, 5 o 7 posti, con sedili singoli o panchetta, motore a combustione oppure ibrido. Insomma in Opel non avranno problemi a sfruttare una simile flessibilità, con sei diversi assemblaggi del posteriore dell’auto che si possono realizzare sulla stessa linea di montaggio, affinché ogni modello sia in linea con il proprio carattere, a parità di piattaforma con le sorelle 100% francesi.

Pianali Opel ora condivisi con PSA, più leggeri e flessibili
Pianali Opel ora condivisi con PSA, più leggeri e flessibili

Design libero

“L’elevata versatilità delle piattaforme permette ai designer tantissima libertà – spiega Mark Adams, Vice President Opel/Vauxhall Design - possiamo creare proporzioni armoniose e una gamma emozionante di veicoli con il carattere del nostro marchio”. Grazie alle diverse larghezze di carreggiata e ai prominenti passaruota, è possibile avere cerchi fino a 700 millimetri (per i SUV). Si riesce a spingere i cerchi verso l’esterno, per dare un aspetto sportivo e la compattezza dei motori permette di abbassare il cofano. Ora pianale e sedili sono abbassati fino a 20 mm rispetto alle piattaforme Opel precedenti, con un profilo più basso, migliorando l’aerodinamica. Personalizzare l’auto tramite hardware, software e la scelta dei moduli, oltre alle diverse tarature, pare bastare a Opel per immettere il carattere del marchio in ognuna delle nuove auto. Se già i primi esempi sono ben riusciti, pur se concepiti prima del matrimonio e basati su molti elementi che hanno debuttato pensati per sola PSA, c’è da credere che in futuro si farà anche meglio, per il marchio Opel ora totalmente integrato.

Leggerezza + Mix motori = - CO2

Queste piattaforme modulari portano alla gamma Opel una riduzione di massa. Con alluminio, acciai alto resistenziali, pianali realizzati in materiali compositi, il peso della piattaforma EMP2 scende di 70 Kg rispetto alla precedente. Altro vantaggio è avere piattaforme capaci di ospitare varie motorizzazioni, multi-energy: dagli endotermici ai puri elettrici, flessibili nel rispondere alle richieste future. La prossima generazione di Opel Corsa basata sulla CMP, arriverà con motori endotermici di cilindrata ridotta e con la pura trazione elettrica. La piattaforma EMP2 prevede anche la trazione ibrida, con cui debutterà nel 2019 Opel Grandland X PHEV (ibrido plug-in) a trazione integrale. Tutte le Opel vendute in Europa avranno una versione elettrica a partire dal 2024.

La flessibilità dei nuovi pianali Opel
La flessibilità dei nuovi pianali Opel

Produzione sincronizzata

Ovviamente le piattaforme modulari per tutti i cinque marchi consentono assemblaggio totalmente automatizzato della carrozzeria, ma anche parti comuni con logistica snella, date le consegne in piccoli lotti dallo stabilimento di componenti del Groupe più vicino. Entrambe le piattaforme facilitano il lavoro sul sottoscocca: l’80% del lavoro al di sopra del capo viene evitato, preparando le parti nella zona dei componenti ed evitando di inserirli dal basso, durante la fase di unione tra motore e carrozzeria. I marchi saranno flessibili producendo le diverse versioni sulle stesse linee di produzione con medesima piattaforma.

Un dettaglio del concept elettrico di Opel
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