Nuove tecnologie in auto: tanta roba inutile che costa, secondo un sondaggio

Nuove tecnologie in auto: tanta roba inutile che costa, secondo un sondaggio
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Intelligenza artificiale, schermi multipli, Adas: il sondaggio di JD Power negli USA ha dato voce a più di 80 mila automobilisti e non sono mancate le sorprese
27 agosto 2024

Vi piacciono le nuove tecnologie che avere trovato (e pagato) nella vostra auto? Questa più o meno è la domanda di fondo che J.D.Power rivolge ogni anno a decine di migliaia di automobilisti che hanno appena comprato un'auto nuova nei primi 90 giorni di uso, per studiare l'accettabilità di alcune innovazioni portate più di recente nei nostri cruscotti e di quanti problemi reali possono risolvere. Leggendo i risultati, forse qualche costruttore potrebbe anche cambiare strategia, perché su alcune innovazioni lanciate come "mai più senza" il giudizio è senza appello: non servono a nulla. E io pago, come direbbe l'ineffabile Totò...

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Ti risolvo un problema... che non c'è

I risultati vanno letti anche alla luce del "conservatorismo" di certi costruttori rispetto ad altri: ad esempio, nella classifica delle marche più "facili" da usare e con le tecnologie migliori sono state messe fuori lista Tesla, Rivian e Polestar perché i clienti di questi brand sono mediamente più favorevoli ad accettare la iper-digitalizzazione. L'indice si chiama TXI (Tech Experience Index) e si concentra sull'esperienza dell'utente con le tecnologie avanzate nei veicoli al loro ingresso sul mercato. Ecco alcuni esempi: le nuove tecnologie basate sull'intelligenza artificiale, come il controllo del clima intelligente, hanno guadagnato punti tra i proprietari che le hanno utilizzate, mentre il riconoscimento facciale, il lettore di impronte digitali e i controlli gestuali non sono apprezzati perché cercano senza successo di risolvere un problema che i proprietari non sapevano di avere. È soprattutto la mancanza di una reale utilità percepita che fa sì che questa tecnologia venga considerata di scarso valore a prescindere dai milioni di euro spesi per portarla sul mercato. I risultati della ricerca di J.D. Power hanno messo in particolare tre risultati chiave per il 2024.

Sistemi di guida automatica bocciati

La maggioranza degli interpellati ha risposto che preferisce guidare l'auto con la tecnologia manuale. Nonostante la crescente disponibilità di costosi sistemi ADAS (in alcuni casi obbligatori), molti proprietari restano indifferenti al loro valore. Sono apprezzate le funzionalità che affrontano direttamente problemi specifici, come i punti ciechi visivi durante la retromarcia o le telecamere che segnalano il traffico che incrocia. Tuttavia, altre caratteristiche degli ADAS non soddisfano le aspettative; i guidatori si sentono in grado di gestire l'auto anche senza controlli troppo invasivi. Questo è particolarmente evidente con l'assistenza alla guida attiva, poiché la versione attuale, che obbliga comunque a tenere le mani sul volante, è tra le tecnologie ADAS con la valutazione più bassa, ma anche se venisse introdotta quella di Livello 3 (hands-off), il gradimento non cambia di molto.

La plancia di una Aehra, l'auto con lo schermo più grande al mondo
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Troppi schermi, che spreco

I nuovi proprietari non vedono valore aggiunto nel proliferare di schermi a bordo, in particolare per i passeggeri. È curioso come, al contrario, I produttori di automobili stiano espandendo l'offerta di questi touchscreen nonostante la caratteristica venga reputata come "non necessaria", specie per il passeggero anteriore, se si pensa che solo il 10% dei veicoli trasporta passeggeri sul sedile davanti tutti i giorni. L'abbondanza di display sta creando anche un po' di imbarazzo presso le concessionarie: a volte è difficile spiegare al nuovo proprietario le funzioni dello schermo di infotainment principale, figuriamoci un secondo. Va detto che l'installazione intensiva dei comandi da schermo touch (recentemente criticata dagli enti per la sicurezza europei) è anche un buon affare per i costruttori auto, specialmente per i segmenti economici, perché evita di dover progettare e realizzare pulsanti fisici, manopole e cursori.   

No ai gadget in cambio di sicurezza e qualità

Altro punto che definiremmo storico perché coinvolge il passaggio dalle auto tradizionali a quelle fortemente digitalizzate o addirittura "software defined" e coinvolge Tesla. Il marchio americano, pur mantenendo un vantaggio tecnologioco indiscusso quanto a powertrain e gestione dell'energia, sta perdendo un po' il suo appeal perché i nuovi clienti sono diversi da coloro che in passato hanno valutato le Tesla entusiasticamente, ignorando problemi di qualità. Proprio perché la base si allarga, questa "indulgenza" sta svanendo, come mostrano i risultati di quest'anno che indicano una diminuzione della soddisfazione per alcune tecnologie come il controllo dello stato di affaticamento del conducente.

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