Nuova Volkswagen Passat, l'anteprima: ecco come sarà la prossima generazione

Wolfsburg - Sette generazioni, 22 milioni di esemplari prodotti dal 1973 a oggi - di cui 1,1 milioni solo nel 2013 - e 800 Paesi di destinazione. Sono questi i numeri della Volkswagen Passat, divenuta una vera e propria icona nel mondo delle station wagon, tanto da diventare il modello più venduto in assoluto nella storia della Casa di Wolfsburg, scavalcando nelle vendite addirittura lo storico Maggiolino.

E questa storia di successo è destinata ad accogliere presto un nuovo capitolo, dal momento che sta per arrivare il nuovo modello della Passat, che giunge così all’ottava generazione. Abbiamo avuto l’occasione di volare a Wolfsburg, nella tana del lupo, per capire quanto è cambiata e per conoscere i primi dettagli in anteprima della nuova Passat, che verrà presentata il prossimo 3 luglio, per debuttare poi in anteprima mondiale al Salone di Parigi.

Design: più tagliente e affilata

Andiamo con ordine, partendo dallo stile. Brutte notizie, su questo aspetto i vertici Volkswagen sono stati veramente aridi di informazioni. Unico indizio qualche bozzetto grafico schizzato dalla mano del designer – e quindi da prendere con le pinze – che però ci permette già di fare qualche anticipazione. Rispetto al passato la nuova Passat sembra assumere un look molto più affilato rispetto al passato, con linee tese e taglienti e nervature talmente nette da apparire come pieghe applicate ad un foglio di carta.

Il design sembra svilupparsi maggiormente in maniera orizzontale, regalando in definitiva un aspetto più imponente, ma non per questo poco filante. La nuova Passat, anzi, sembra essere più dinamica e slanciata rispetto al passato, mentre il taglio posteriore del tetto mostrato dai disegni, quasi da coupé a quattro porte (o da VW CC), è da attribuire – ci dicono fonti interne – più all’estrosità del disegnatore che a come sarà realmente la vettura. Molto più aggressivo il posteriore (per ora possiamo farci un’idea solo sulla berlina tre volumi, nessun indizio per la Variant), che anche in questo caso dà il benvenuto a linee taglienti e spigoli molto più accentuati. 

Passat 8: nuova dalla prima all'ultima vite

I guru della VW rimangono stringati sul design, ma sono molto più generosi – per nostra fortuna – per quanto riguarda la vera sostanza dell’auto, ovvero per tutto ciò che riguarda i dettagli tecnici. Cominciamo con l’affermare che con il modello uscente la nuova Passat non ha più nulla da spartire, nemmeno una singola vite. La piattaforma innanzitutto è tutta nuova, dal momento che gli ingegneri hanno usato come base di partenza il magico pianale modulare MQB, che già oggi equipaggia una marea di modelli  del Gruppo(VW Golf e Golf Sportsvan, Skoda Octavia, Seat Leon, Audi A3).

Stesse dimensioni, pià spazio interno

La nuova piattaforma ha consentito di non aumentare le dimensioni complessive, che rimangono sostanzialmente invariate rispetto al passato, ma di migliorare ancora di più l’abitabilità, peraltro già più che buona sul precedente modello. La magia è stata ottenuta diminuendo gli sbalzi anteriori e posteriori e allungando il passo. I passeggeri, in particolare quelli posteriori, guadagnano così più spazio per ginocchia (+ 3 cm), testa e spalle, ma nemmeno il bagagliaio si può lamentare. La capacità di carico è aumentata su entrambe le varianti di carrozzeria, addirittura di 47 litri sulla Variant, che raggiunge un valore di 650 litri (abbattendo lo schienale della seconda fila con frazionamento 40/20/40 si ottengono addirittura 1789 litri).

Cura dimagrante: - 85 kg

L’aumento dell’abitabilità – e questa forse è la vera “magia” del pianale MQB – non si è accompagnato però ad un aumento di peso anzi, la nuova Passat fa scendere fino ad un massimo di 85 kg l’ago della bilancia (a seconda delle versioni) rispetto al modello uscente. Per ottenere questo risultato gli ingegneri di Wolfsburg hanno perfezionato ulteriormente le tecniche per la costruzione leggera, servendosi non solo di acciai ad alta ed altissima resistenza stampati a caldo, ma anche di un una generale ottimizzazione delle geometrie delle superfici e di una laminazione a spessori variabili (lo stesso componente presenta spessori diversi a seconda della zona, ndr), che hanno permesso di ridurre ovunque era possibile gli spessori. In poche parole in casa VW hanno applicato alla lettara la filosofia costruttiva del “materiale giusto, al posto giusto, nel quantitativo giusto”, senza sprechi o eccessi insomma. Servendosi anche di tecniche avanzatissime di saldatura – saldatura laser e saldatura a resistenza in particolare – e per la prima volta anche di un filo di alluminio, gli uomini della Volkswagen sono riusciti a risparmiare 21 kg solo dall’auto-telaio. 

Fari: una pioggia di led e giochi di luce "CliCk Clack"

Grandi novità anche sulle tecnologie di illuminazione, per cui il Gruppo Volkswagen, grazie a partner strategici, ha maturato competenze davvero invidiabili. All’anteriore si possono scegliere, oltre ai classici alogeni della versione d’ingresso, gruppi ottici led e full led - quindi con tecnologia led anche per gli abbaglianti - naturalmente adattivi (Adaptive Front Light System), in grado cioè di regolarsi automaticamente grazie ad una telecamera per non abbagliare gli altri utenti della strada, che precedono o che sopraggiungono, anche in modalità abbagliante. Chicche anche per i fari posteriori, sempre full led, dove debutta la tecnologia “Click Clack”. In pratica la matrice di led che compone il gruppo ottico è dinamica e riesce a trasformarsi, con giochi di luce non privi di una certa sfiziosità, da luce di posizione a luce di arresto. 

Motori: consumi giù del 20%, si estinguono i 6 cilindri

Importanti rivoluzioni però avvengono anche sotto al cofano della nuova Passat. Qui debuttano i nuovi motori benzina TSI della famiglia EA211 e turbo diesel TDI EA288 (tutti Euro 6), che hanno consentito – dichiara VW – di abbattere complessivamente consumi ed emissioni nell’ordine del 20%.

La gamma benzina si compone delle unità 1.4 TSI nelle versioni da 125 CV e 150 CV, quest’ultima dotata a richiesta della sofisticata tecnologia ACT (Active Cylinder Management) che consente di disattivare i due cilindri quando non è richiesta tutta la potenza, per esempio quando si viaggia in autostrada a velocità costante. Il sistema è geniale quanto semplice: degli attuatori fanno traslare un albero a camme “speciale”, che in una determinata posizione offre un punto morto, non attivando le 8 valvole di aspirazione e scarico dei cilindri centrali, che continuano quindi a muoversi senza però consumare più carburante. Chi vuole maggiori prestazioni senza rinunciare alla preziosa benzina potrà comunque scegliere il 1.8 da 180 CV, o il 2.0 nelle versioni 220 e 280 CV, anche se non è affatto sicuro che tutte queste motorizzazioni raggiungano integralmente il mercato italiano. Ottimizzati anche i diesel offerti nella versione 1.6 TDI da 120 CV, ma anche nelle più classiche varianti 2.0 TDI da 150 e 190 CV, ma non solo. 

Arriva il nuovo 2.0 TDI BiTurbo da 240 CV, poi la Plug.In Hybrid

E qui arriva l’altra grande novità che porta con sé la nuova Passat: il nuovissimo 2.0 TDI BiTurbo da 240 CV, il primo quattro cilindri a gasolio a doppia sovralimentazione della Volkswagen (in realtà c’era già un motore con queste caratteristiche, ma riservato esclusivamente ai veicoli commerciali). Molto compatto e ben realizzato a livello visivo, il nuovo 2.0 biturbo a gasolio offre una coppia “monstre” di 500 Nm e si candida come perfetto e degno sostituito dei sei cilindri diesel del Gruppo VW che, almeno fino a poco tempo, fa regalavano valori prestazionali assolutamente paragonabili. Ecco perché ci assicurano che, perlomeno su Passat, non vedremo più nemmeno l’ombra di un motore a sei cilindri, mentre arriveranno, più avanti propulsori a tricilindrici, in pieno stile downsizing. Rispetto al 2.0 TDI di partenza il BiTurbo vanta una testata ottimizzata, ma anche uno speciale sistema di iniezione common rail capace di raggiungere pressioni di iniezione pari a 2.500 bar, il valore più alto fino ad ora raggiunto in questa categoria di motori, assicurano in VW.

Il sistema di sovralimentazione a doppio stadio prevede una turbina più piccola, a geometria variabile, che entra in funzione a basso numero di giri, per regalare lo spunto necessario in partenza. Quando invece viene richiesta maggiore potenza entra in funzione un’altra turbina, più grande, mentre una valvola di bypass esclude definitivamente quello più piccolo. Ottimizzato anche il cambio DSG che viene abbinato al nuovo 2.0 TDI BiTurbo, grazie sostanzialmente all’aggiunta di un pendolo di contro-bilanciamento, necessario per contenere le vibrazioni e garantire silenziosità anche ai bassi regimi.

In casa VW ci hanno poi già anticipato che nel prossimo futuro la gamma Passat verrà arricchita da una versione Plug-In Hybrid, che sfrutterà sostanzialmente il pianale della nuova Golf GTE. Verrà utilizzata però una batteria di maggiore capacità che, assicurano, permetterà di viaggiare fino a 50 km in modalità full electric. 

Strumentazione "TT Style", sterzo progressivo e telaio DCC

La nuova Passat riceve inoltre una sostanziosa iniezione di tecnologia di ultima generazione. Sulle versioni top di gamma arriva una strumentazione completamente digitale – figlia, ma non sorella gemella di quella dell’Audi TT – che prevede un maxi-schermo da 12,3 pollici ad altissima risoluzione, che oltre ai classici strumenti (tachimetro, contagiri, livelli) offre la possibilità di visualizzare a scelta le informazioni del computer di bordo o la mappa della navigazione. La grossa differenza con la TT rimane il fatto che la Passat, essendo un’auto famigliare, dove il viaggio si condivide molto di più con altri passeggeri rispetto ad una sportiva driver-oriented,  continuerà ad offrire anche il classico display centrale piazzato in mezzo alla console ed utilizzabile anche dal passeggero. Oltre al nuovo sterzo progressivo, più rigido in rettilineo e via via più morbido e maneggevole a seconda del grado di sterzata, arrivano poi le sospensioni attive DCC e un nuovo retrotreno che promettono di migliorare il feeling di guida.

Tecnologia a cascata: in coda fa tutto da sola

Raffinatissimo infine l’elenco degli ausili alla guida di ultima generazione, tra cui spicca il cruise control attivo ACC con Stop&Go (l’auto è in grado di arrestarsi e di ripartire autonomamente), ma anche il Lane Assist che aiuta a mantenere correttamente l’auto all’interno della carreggiata e abbinato all’Adaptive Traffic Jam Assist consente alla Passat di procedere in maniera autonoma in coda. Arricchiscono l’elenco il Front Assist con frenata di emergenza graduale e Pedestrian Monitoring (ora vengono rilevati anche i pedoni) e l’Emergency Assist, che rileva l’incapacità del guidatore di condurre il veicolo in sicurezza (colpi di sonno, eccessiva distrazione, ecc.), in grado addirittura, se una serie di segnali vengono ignorati, di far rallentare in maniera autonoma il veicolo e di farlo arrestare a lato della strada con le quattro frecce di emergenza inserite.

Sappiamo già molto, anzi moltissimo della nuova Passat, un’auto che si prepara a ripetere il successo delle generazioni precedenti con importanti novità, soprattutto in termini di tecnologia. Ora non resta che vedere com’è fatta, appuntamento al 3 luglio!