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Stellantis giustamente gioca la carta che deve, per il marchio Lancia: è la riedizione della Lancia Delta che vedremo nei prossimi anni. Non una riedizione come quella della Thema “americana” quasi non vista pochi anni orsono, figlia del matrimonio con Chrysler. O peggio ancora quella della Flavia, peggio per il peccato di veder sbadire certi nomi e certi blasoni storici con modelli nel segmento corretto, imponenti, ma non coerenti. Al target nazionale, dove nacquero i miti e anche a quello di Paesi che accoglierebbero un prodotto “italiano” ben centrato come lo furono le antenate.
Oggi il gruppo Stellantis pronto a spendere una marea di risorse comunicazione in auto con la spina, per fortuna punterà anche forte sulla nuova Lancia Delta per farle spopolare in tutti gli ambiti, queste BEV. Se funziona come è stato per la 500 con Fiat, nel 2007, andiamo bene. La riflessione, ovvia, deriva dalle ultime dichiarazioni di Luca Napolitano, “capo” del marchio che ha confermato sia la Ypsilon 2024, sia la Delta.
L’unico elemento certo su cui discutere, è il livello: di prestazione (che sarà elevata ma forse non superiore ai brand fratelli di Stellantis, vedi Alfa e Peugeot Sport) di dotazione (stesso discorso, vedi DS) e prezzo. Sull’ultimo punto è chiaro che pur essendo vera Delta come l’antenata amata da tutti, la nuova Delta BEV darà emozioni ma non per tutti: con un listino prezzi da vettura premium.
Sullo stile non abbiamo dubbi, batterà i vari render che inflazionano gli schermi durante gli ultimi anni. Il dettagli degli altri parametri, scelto a tavolino, sarà quello che renderà questo "asso di Lancia" più o meno incisivo nei mercati rispetto a quelli di altri grandi brand nel gruppo.