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C'è da non crederci, ma i prezzi dei carburanti in Italia potrebbero tornare a crescere a causa di nuove tasse imposte dalla Stato italiano. Il Governo Letta potrebbe arrivare ad applicare una nuova accisa sul costo di benzina e diesel per scongiurare l'aumento di un punto percentuale di IVA (che in questo modo arriverebbe al 22%), in programma per il prossimo primo ottobre.
Serve 1 miliardo. Nuove tasse sui carburanti?
A mettere sul piatto questa spiacevole ipotesi è stato il Sole 24 Ore, che oggi pubblica un articolo dove ritorna attuale l'opzione “caro carburanti” al fine di trovare nuove entrate per le sempre più assetate casse pubbliche. Il Governo, dopo aver congelato la seconda rata Imu, si è ritrovato infatti a dover reperire risorse alternative per far quadrare i bilanci, soprattutto per rispettare gli impegni presi con l'Unione Europea.
Del resto, per non far scattare l'aumento di un punto percentuale dell'IVA il Parlamento deve reperire una cifra di certo non indifferente, pari ad 1 miliardo di euro.
Se questa nuova accisa dovesse diventare realtà sarebbe l'ennesimo balzello imposto sul prezzo praticato alla pompa, che si andrebbe a sommare alla montagna di tasse che già oggi grava sui carburanti in Italia (solo nel 2011 sono state applicate quattro nuove accise, più una nel 2012).
L'aumento dei prezzi basterebbe solo per tre mesi
L'aspetto sconcertante è rappresentato poi dal fatto che anche nel caso in cui venisse approvata dal parlamento, la nuova accisa garantirebbe la copertura necessaria solamente per i prossimi tre mesi, con il Governo che si troverebbe comunque obbligato ad aumentare l'IVA al 22% verso la fine dall'anno.
“Nel caso in cui venisse approvata dal parlamento, la nuova accisa garantirebbe la copertura necessaria solamente per i prossimi tre mesi, con il Governo che si troverebbe comunque obbligato ad aumentare l'IVA al 22% verso la fine dall'anno”
Se non aumenta adesso, il prezzo aumenterà a fine anno...
Un orizzonte fatto di prezzi dei carburanti ancora in crescita in ogni caso sembra davvero inevitabile. Anche se il Governo delle larghe intese dovesse trovare una copertura alternativa per questi tre mesi infatti, l'aumento dell'IVA di fine anno farebbe scattare immediatamente i ritocchi al rialzo dei listini.
L'IVA infatti – ed è sempre bene sottolinearlo - viene applicata al prezzo dei carburanti e di conseguenza anche al valore delle accise, in una sorta di meccanismo perverso di “tassa sulla tassa”.
Per conoscere se il Governo intenderà applicare una nuova accisa sui carburanti per reperire il miliardo di euro necessario a non far scattare l'IVA al 22% bisognerà attendere il Consiglio dei Ministri di venerdì prossia, anche se il destino di automobilisti e motocilisti sembra essere già segnato da nuovi, imminenti aumenti.