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Parlando di realizzazioni francesi in chiave concept-car, per certo Citroen vanta un grande passato, l'elenco sarebbe lungo da fare per intero. Tra i modelli mostrati al mondo senza poi divenire direttamente prodotto in serie, come si usa frequentemente fare oggi, ecco una piccola selezione riportata in fotogallery.
Auto interessanti, innovative e spesso dotate di soluzioni uniche, singolari come tradizione Citroen. Molte, dopo la notorietà del momento restano confinate in musei o collezioni private. Qualcuna invece ha dato input utili per filoni successivi e viene citata ancora oggi ai lanci modello Stellantis. Chissà se il gruppo potrà riconsiderare alcuni concetti espressi in passato, per le proprie BEV.
A inizio anni Settanta, la Citroën GS Camargue raccolse buon interesse, forte di un design curato Bertone. Questa coupé derivata dalla GS, lunga 4,1 metri, ha forme taglienti e particolarità nei fari anteriori, oltre che per l’ampia superficie vetrata. Sotto il cofano, un quattro cilindri boxer, alle ruote delle sospensioni idropneumatiche.
A inizio anni Ottanta, Citroen mostra la Xenia anticipando un filone di auto monovolume, o quasi, di superficie vetrata molto superiore a quanto in uso al tempo. Lunga solo 4,2 metri, 4 posti, oggi passerebbe come vettura compatta ma quelle porte anteriori sono ad ali di gabbiano. In abitacolo, si anticipavano alcune funzioni nel computer di bordo (sui consumi) ma soprattutto ogni comando era raggiungibile senza staccare le mani dal volante, con l’esagerata pulsantiera.
Citroën ha presentato diverse concept car derivate dalla Berlingo, a metà anni Novanta. Di certo la Coupé de Plage non manca di simpatia, in chiave tempo libero.
Un design curato Bertone, con alcuni richiami sia alle competiizoni sia alla Méhari ma, soprattutto: un formato da piccolo pick-up. Oggi Stellantis la ripenserebbe elettrica, al tempo usava il 1.8 della Xantia.
Citroen mostra a inizio secolo un modello interessante, con stile sportivo e motore centrale. La Osee, curata da Pininfarina, è l’auto perfetta per l’amatore della coupé non ordinaria ma nemmeno esagerata, che guida con al massimo un’altra persona, se è il caso.
Soli 4,15 metri e tre posti, ma il guidatore è solo centro, gli altri più indietro. Per entrare si alzava il cockpit, mentre la spinta arriva da un 3.0 V6, con 200 CV.
Al Salone di Ginevra Citroën porta nel 2012 la DS4 Racing Concept. Meno vicina al modello di serie di quanto sembri. Aerodinamica, paraurti e minigonne di taglio sportivo (con uso di carbonio) insieme ai cerchi e soprattutto il motore: 4 cilindri con turbina twin-scroll realizzato in collaborazione con BMW: 256 CV. Il limite dei 160 CV/litro era record per un’auto di serie e anche la verniciatura (grigio mat effetto goffrato) aprì un filone per l’Aftermarket più che nella serie. L’era di Tavares segnò però il passo di DS a marchio proprio, con impronta lussuosa e non corsaiola.