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Un pass di quelli che è più discusso di un permanente FIA, anche se non vale un anno intero ma solo nove mesi. È il Green Pass Covid-19, che si evolve dopo l’ultimo decreto legge “riaperture” dove a chiamarlo in italiano, giustamente, si parla di certificazione verde. Chi avrà il green-pass avrà meno restrizioni per via della minor rischiosità sanitaria. Per esempio negli spostamenti tra regioni (con qualunque veicolo, anche se in fascia arancione e rossa) per le visite in case di riposo e per le ambitissime feste, inclusi i banchetti da cerimonia come i matrimoni.
Occorre essere vaccinati, oppure avere un tampone negativo, o in alternativa essere guariti dalla malattia. Il certificato verde è sia cartaceo sia digitale, da richiedere a cura dell’interessato. Nel caso di vaccinazione la validità è 9 mesi, dal completamento del ciclo. Se richiesto dopo la sola prima dose però, il pass verde vale già dal 15-esimo giorno successivo alla somministrazione, sino al completamento del ciclo. Qui scattano le differenze, per chi ad esempio ha un green-pass vaccinale da farmaco con dosi molto distanziate. In pratica la durata si estende non poco, qualora il tempo tra dose1 e dose2 sia di tre mesi (vedi AstraZeneca, fino a 12 settimane di tempo tra le 2 dosi) questi si sommano ai nove decorrenti dalla chiusura ciclo, per un totale di circa un anno.
Chi invece chiede una certificazione verde vaccinale da farmaco mono-dose (es. Johnson&Johnson) si ritrova con durata nove mesi netti. Come spesso capita il focus dei media generalisti e del popolo che non viene toccato dalla malattia, è tutto per l'accesso a luoghi di intrattenimento, per eventi e tempo libero o sport. Da queste settimane con crescita fino al 15 giugno 2021 (almeno in zona gialla) sono consentite sempre più cose. Anche quelle attività ferme da molto, troppo tempo. Persino feste da cerimonia, anche al chiuso. La condizione è però che i partecipanti abbiamo la certificazione verde COVID-19. A seguito di vaccinazione, tampone negativo o guarigione dalla malattia.
La certificazione green-pass è rilasciata, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione. Per i guariti dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero, o dal medico di base. Per il tampone invece dalla farmacia, o dal laboratorio che effettua il test.