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Prima che il Gruppo VW mostri un nuovo bel concept elettrico marchiato Audi, ripercorriamo la storia di alcune interessanti vetture che la Casa ha mostrato ma poi, non messo in produzione.
Sono modelli non sempre popolarmente noti, anzi, ma che hanno forte personalità e richiamo, con quel DNA a quattro anelli che oggi si prospetta unicamente in chiave premium, alla spina, condiviso sotto i vestiti con altri brand del grande gruppo.
Audi Typ K (Stromlinien Versuchswagen) è un concept del lontano 1921. Si tratta di quello che potremmo definire forse il primissimo modello concept, mostrato a Berlino per rivoluzionare la produzione Audi dopo la prima guerra mondiale. Ebbe un suo seguito di produzione molto breve, con alcune centinaia di modelli in serie, dotati di motore 3.5 e trazione posteriore.
La Audi 100 LS Cabriolet del 1969 è un’opera dal sapore anni Sessanta comune ad altri marchi, ma non ad Audi in quel momento. Questo esemplare è infatti frutto dell’opera di Karmann.
Derivata dalla Audi 100 serie C1, la berlina a 2 porte divenuta apribile non ebbe seguito, salvo alcuni cloni non ufficiali prodotti a livello artigianale. Da notare alcuni elementi che recavano, ancora, la dicitura Auto Union.
Icona non divenuta tale sulle strade, per fortuna delle Case auto rivali, la Asso di Picche è una signora macchina a livello di design per i propri tempi, non a caso con ispirazioni tricolori (vedi Italdesign).
Una coupé sportiva 2+2 su cui ha messo mano Karmann per la carrozzeria e meccanicamente si basava sulla Audi 80 del tempo. Non ebbe seguito nella produzione in serie.
La stupenda Audi Avus Quattro, mostrata al mondo per inizio anni Novanta ma ancora apprezzabile oggi, ci rivela il percorso di cui è stata capace la Casa in 70 anni, se si pensa al piccolo concept che apre la nostra carrellata. Qui venina usato un telaio space frame di alluminio per accogliere il mitico W12 6.0. Altro non poteva essere, al tempo, si si pensava di dedicarla all’indole pistaiola del marchio con tanto di “mancata verniciatura” come in uso sulle mitiche Auto Union che umiliavano, non sempre, la concorrenza proprio sulla pista dell’Auvs ai tempi del nazismo.
La massa di 1.250 chili, si combinava ai circa 500CV del dodici cilindri per superare i 330 km/h e fare lo 0-100 km/h in 3 secondi. Parte delle soluzioni mostrate sulla Avus Quattro, sono poi arrivate in strada sul top di gamma Audi, come la A8.
La Steppenwolf è una concept-car recente, di Audi. Per il nuovo secolo faceva intravedere la futura moda SUV compatti e fuoristradisti. Questo modello del 2000 era però a tre porte, oggi fuori moda e dotato del potente, oggi proibitivo soprattutto in Italia, motore V6 3,2 litri.
Ovviamente la trazione è integrale, Quattro, con meccanica derivata anche dalle Allroad del tempo e uno stile a forme stondate che era in uso sulle TT. La chicca? Il tetto apribile.