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Prima che Stellantis mostri un bel concept elettrico dello Scorpione, ripercorriamo la storia di alcune interessanti vetture che la Casa ha mostrato ma poi, non messo in produzione. Sono vetture non sempre popolarmente note, ma che hanno forte personalità e richiamo alla propria epoca.
La prima curiosità Abarth della nostra Top5 risale al 1952, è la 1500 Biposto carrozzata Bertone, che venne esposta al Salone di Torino. Vettura su base meccanica Fiat 1400, con 75CV e stile molto personale, anche troppo per andare in serie al momento.
Un frontale che richiama il mondo aereo con terza luce centrale. Qualcosa di parzialmente simile, si vide poi nel mondo Alfa (con le incredibili B.A.T.)
Seconda rara vettura Abarth è la 750 Coupe Goccia. Modello del 1957, la Abarth 750 Coupe Goccia carrozzata Vignale è un prototipo singolare più di altri. Palese la differenza di proporzioni rispetto alle vetture normali al tempo e poi le portiere: ad ali di gabbiano. Tre gli esemplari prodotti, con partecipazione anche a gare come la Mille Miglia.
La Abarth 1600 GT coupè poteva essere, più delle precedenti, un’auto in vendita come produzione Abarth. Il stile di questa 2+2 esposta ai Saloni tra il 1969 e il 1973, è curato dalla ItalDesign di Giugiaro e la base della Fiat Abarth 1600 coupé vede motore posteriore, da 145CV, per 674 kg di massa.
Abarth 2000 Scorpione, la più forte e futurista forse, tra quelle qui considerate. Vettura del 1969 carrozzata Pininfarina, in fibra di vetro, questa realizzazione singola Abarth vantava ben 220CV, per toccare i 270 Km/h.
A differenza delle precedenti salgono le dimensioni, arrivando a ben 3.78 metri di lunghezza.
Abarth Scorpione Prototipo è un modello del 1971, con tutto il sapore di quel decennio messo appena iniziò. La vettura, ultima totalmente e indipendentemente sviluppata da Abarth, usava un motore elaborato Fiat 1.3 due valvole (della 124 S portato a 125CV) partendo dalla Fiat 850 nella meccanica ma rivoluzionandola molto per essere in grado di correre.
La Scorpione faceva sedere i due occupanti su sedili in pelle dove la plancia orientava la strumentazione al conducente.