Non si deve, ma conviene: sosta in divieto? Quasi mai multata

Non si deve, ma conviene: sosta in divieto? Quasi mai multata
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Una ricerca rivela che viene sanzionato il 3,5% delle soste irregolari a Milano, meno ancora in alcuni paesi di provincia
12 dicembre 2018

Non serve attendere Natale, per avere dei regali, se si è automobilisti scaltri. A quanto sembra infatti, la sosta in parcheggi stradali dove si dovrebbe pagare (strisce blu) rispettare dei limiti (strisce gialle, disabili, zona disco e similari) o peggio nemmeno fermare le ruote (doppia fila, passi carrabili) viene invece “omaggiata”. Da chi? Sono i Comuni che, nonostante le campagne reclutamento di molti ausiliari alla sosta, non incassano le teoriche sanzioni da multa dovuta secondo il CdS.

Vero è che, a sentire chi di multe per sosta in divieto ne ha prese, il sistema di sanzioni funziona eccome (“l’avevo lasciata solo 3 minuti…”) però…. Lanci un sasso chi non ha conoscenti che vantano di non parcheggiare mai “a pagamento” riuscendo a fare sempre “lo sgamo” per mille e un motivo. Scusate i termini, ma la sostanza è che pur avendo il personale che verifica il centro delle città, molti comuni quotidianamente non riescono a multare ogni vettura parcheggiata in divieto di sosta. Divieti ignorati da trasgressori seriali o per urgenza che siano, questi si accumulano a dismisura, specialmente quando di posto "free" non se ne trova causa la congestione di certe città.

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Da un recente convegno di ACI arrivano anche le cifre, rilevate con un’indagine mensile: Milano stima la cifra di ben 2.840.000 divieti di sosta (508.000 in doppia fila) il piccolo comune brianzolo di Lissone (MB) circa 17.000 (3.300 in doppia fila). Rapportando le stime alle effettive multe emesse, si conteggiano proporzioni a netto vantaggio dei “furbi della sosta in divieto”: a Milano si prende multa 1 volta su 28 divieti di sosta commessi, 1 volta su 20 se la sosta è in doppia fila. Per conoscenza di chi voglia mettere alla prova la ricerca, le zone indicativamente oggetto del “test multa” sono state: Bastioni, Circonvallazione, Cerchia ferroviaria e alcuni assi di ingresso al capoluogo meneghino.

A Lissone? Dalle parti dell'Autodromo Nazionale si parcheggia in divieto alla grandissima: addirittura una sanzione su 294 divieti di sosta commessi, praticamente lo 0,34% di possibilità che si venga sanzionati. Il buon senso e la legge determinano i comportamenti, si sa, specie al volante; ma è soprattutto la certezza della pena, in questo caso economica o di rimozione, che fa stare le auto dove previsto.

Tralasciando l’aspetto di crescenti aree in cui, purtroppo, le soste sono tutte a pagamento, senza possibilità di fermarsi, anche poco, gratuitamente; a livello di sicurezza, giustamente, la Commissione Mobilità di AC Milano chiede un'inversione di tendenza. Quanto meno giustificata da tutti per la gestione soprattutto dei divieti che riguardano soste influenti sul traffico, quelle capaci di generare situazioni di pericolosità e lentezza stradale.

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