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Lavora in banca, ha un incidente con l'auto a Pasquetta e la riparazione va per le lunghe. Chiede al capo "posso lavorare in smart working?", ma la risposta è no, se non puoi venire a lavorare, prendi le ferie. E a questo punto, scatta la protesta, così efficace e ben studiata da finire su tutti i giornali.
Tabita Gurioli, titolare di una scuderia e scuola di equitazione, prende il suo cavallo Monastir e va a lavorare seguendo il corso del Fiume Savio, ci mette più di due ora ma arriva puntuale. Parcheggiare l'equino non è stato un problema, visto che accanto alla banca c'è un maneggio. Ben fatto, una presa di posizione elegante e ben condotta, anche mediaticamente, che ispira solidarietà e simpatia e di sicuro mette in luce la poca elasticità del Crédit Agricole di Ravenna circa lo smart working, che spetterebbe per contratto per otto giorni ai dipendenti.
La "passeggiata" di Tabita Gurioli si è svolta nel più totale rispetto delle leggi, che in questo caso si rifanno all'art. 115 del Codice che indica una età minima (14 anni) per condurre animali, nonché l'ovvia norma dell'art. 141 che richiede di non costituire intralcio alla circolazione, non gareggiare e tenere la destra. Insomma, non serve alcuna autorizzazione speciale.