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Sono tempi duri per tutti, ma che diventano ovviamente più duri ancora per quanti prima dell’inizio della pandemia già erano in difficoltà: rientra in questa seconda fascia il marchio Nissan, che da tempo lotta contro una fase congiunturale avversa.
Secondo le informazioni più recenti, l’azienda di Yokohama avrebbe ridotto in maniera sostanziale l’obiettivo di vendite per l’anno in corso, portando il target a cinque milioni di veicoli rispetto agli iniziali sei indicati dall’ex CEO Hiroto Saikawa, valore a sua volta molto inferiore rispetto a quanto desiderato da Carlos Ghosn, che aveva fissato nel superamento della soglia degli otto otto milioni auto annue il suo traguardo.
La drastica riduzione dell’obiettivo di vendita si tradurrebbe in un piano di ristrutturazione non certo indolore: per Nissan potrebbe significare la chiusura di diversi impianti produttivi, il taglio di migliaia di posti di lavoro e la rinuncia, forse, ad essere presente su tutti i mercati.
L’andamento economico recente non indice ottimismo: anche prima della pandemia, per Nissan non c’erano stati buoni risultati; il 2019 si era chiuso con una trimestrale piuttosto pesante, con perdite record per oltre 26 miliardi di yen (al cambio attuale, oltre 220 milioni di euro) e pare si stia attivando per ottenere una linea di credito dalle banche per un controvalore di ben 4,6 miliardi di dollari.
Purtroppo l’avvento del virus ha coinciso con una stagione commerciale decisiva per Nissan, che aveva in programma il lancio di importanti modelli, tra i quali la nuova versione di Qashqai, il rinnovato X-Trail ed il nuovo pick-up Frontier, oltre ad una vettura sportiva per ora identificata solo con la lettera Z.
Alla luce degli ultimi avvenimenti, tutto appare rinviato sine die.