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Dai mercati orientali rimbalza la notizia che Nissan sarebbe intenzionata a cedere una parte consistente - quanto addirittura non l’intero pacchetto - della sua quota azionaria in Mitsubishi, attualmente pari al 34% del totale.
Giusto un’indiscrezione, sufficiente però a mettere in fibrillazione le Borse, di solito molto sensibili nelle loro oscillazioni ad ogni anticipazione riguardante i grandi gruppi commerciali.
Una situazione che ha spinto la Casa di Yokohama ad emettere una nota ufficiale affidata alle agenzie di stampa, nella quale sostiene che «Non ci sono piani per cambiare la struttura del capitale di Mitsubishi Motors».
Alla base della presunta manovra di Nissan ci sarebbe la difficile situazione economica di Mitsubishi Motors, la cui capitalizzazione di mercato si attesta a 300 miliardi di yen (circa 2,4 miliardi di euro, ndr), ma sulla quale pesano i pesanti contraccolpi derivanti dalla contrazione delle vendite in seguito alla pandemia: secondo fonti citate da Bloomberg, Nissan starebbe infatti esplorando al possibilità di cedere la sua quota temendo di restare appesantita dai bilanci negativi di Mitsubishi Motors e dalle onerose attività di recupero per ritornare alla normalità.
Non c’è dubbio però che la situazione sia delicata, al punto da mettere in discussione anche l’Alleanza tra i due marchi nipponici e la Renault: Mitsubishi Motors ha previsto una perdita operativa di 1,3 miliardi per l'anno fiscale (che in Giappone termina a marzo) ed è stata costretta ad interrompere la produzione del Pajero e di altri veicoli più grandi, concentrandosi su vetture più piccole destinate ai mercati asiatici; a sua volta, Nissan ha reso nota una previsione di perdite per 3,2 miliardi di dollari per l'anno fiscale in corso.