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Si chiama Nissan Kaze roadster, e rappresenta il progetto creativo nato dalla visione di Carlos Palacios, studente dell'Istituto Europeo di Design (IED) di Torino.
La Nissan Kaze roadster rappresenta un’originale interpretazione stilistica di una sportiva scoperta della Casa giapponese, alle cui spalle dei soli due occupanti dovrebbe pulsare, nelle idee del progettista, un motore posteriore-centrale V12 da 6,5 litri volto a promettere tanto delle prestazioni elevate, quanto una concentrazione delle masse nella zona posteriore della vettura.
Ispirata dalla velocità
Le linee della Nissan Kaze roadster, la concept disegnata dallo spagnolo Palacios, sono appunto quelle di una scoperta dal carattere estremo, e presentano una evidente vocazione alla velocità in pista, strizzando l’occhio a quell’epoca in cui i prototipi LMP1 non erano ancora dotati di tetto rigido.
Il nome Kaze trae origine da un vocabolo giapponese che significa 'Vento'. Un nome ispirato alla reinterpretazione delle linee stilistiche tipiche del design degli anni '40, rese famose dalla celebre auto di lusso Studebaker Avanti disegnata da Raymond Loewy che, insieme a Norman bel Geddes e a Henry Dreyfuss, ha rappresentato l'avanguardia del design di un'epoca.
Linee anni '40 in chiave moderna
E' in quel periodo storico che la razionalizzazione ha rappresentato la promessa ottimista di modernità, velocità e progresso, e l'aerodinamica era parte integrante dello stile. Per il giovane studente Carlos Palacios, formatosi con la colta preparazione dello IED italiano, Kaze rappresenta il «movimento razionale degli anni '40 combinato con lo spirito, la tecnologia e la passione per la Formula Uno».
Il risultato è una roadster elegante con design aerodinamico, parabrezza minimalistico, abitacolo essenziale, doppio scarico montato al centro del fascione posteriore e numerose componenti in fibra di carbonio.