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Honda e Nissan sono in trattative per una fusione che potrebbe dar vita al terzo più grande produttore automobilistico al mondo. La mossa, volta a risollevare le sorti di Nissan, creerebbe un conglomerato in grado di affrontare meglio le sfide globali, specialmente nel mercato sempre più competitivo dei veicoli elettrici.
La notizia arriva in un momento delicato per Nissan, che ha visto un drastico calo della domanda, con veicoli invenduti nei concessionari e un taglio alla produzione globale del 20%. A novembre, l’azienda ha annunciato la riduzione di 9.000 posti di lavoro in tutto il mondo, oltre a un crollo dei profitti che ha scatenato l’interesse di investitori attivisti.
Honda, dal canto suo, cerca di mantenere la competitività in un settore in rapido cambiamento. La fusione potrebbe includere anche Mitsubishi Motors, già legata a Nissan, consolidando il panorama automobilistico giapponese in due grandi blocchi: uno dominato da Toyota e l’altro formato dal trio Honda-Nissan-Mitsubishi.
Secondo fonti vicine alle negoziazioni, una delle opzioni sul tavolo prevede la creazione di una holding congiunta sotto la quale opererebbero le attività di Honda e Nissan. Un memorandum d’intesa potrebbe essere firmato già il 23 dicembre, secondo quanto riportato da TBS. Inoltre, anche Renault, che detiene il 36% di Nissan, avrà un ruolo cruciale nelle discussioni. La casa automobilistica francese sembra favorevole alla fusione, cercando di proteggere i propri interessi mentre Nissan affronta una profonda ristrutturazione.
Le trattative tra Honda e Nissan si sarebbero accelerate dopo l’interesse mostrato da Foxconn, il colosso taiwanese noto per la produzione di iPhone. L'azienda tech ha recentemente investito in impianti per veicoli elettrici e avrebbe proposto di acquisire una quota in Nissan. Tuttavia, questa proposta avrebbe spinto le due case giapponesi a intensificare i dialoghi per evitare una possibile acquisizione straniera.
La fusione consentirebbe a Honda e Nissan di competere meglio contro Toyota, leader indiscusso dell’industria automobilistica, e contro rivali emergenti come Tesla e i produttori cinesi di veicoli elettrici, tra cui BYD. Le tre aziende, insieme, hanno venduto circa 4 milioni di veicoli nella prima metà del 2024, ben al di sotto dei 5,2 milioni venduti da Toyota nello stesso periodo. La combinazione delle loro risorse potrebbe fornire l’economia di scala necessaria per affrontare la transizione verso l’elettrificazione e per rafforzare la competitività sui mercati globali.
La fusione rappresenterebbe anche un cambiamento culturale per l’industria giapponese, tradizionalmente riluttante a grandi ristrutturazioni. Secondo Hiroki Ihara, analista di Tachibana Securities “ci sono troppe case automobilistiche giapponesi e le fusioni sono necessarie per competere su scala globale”.
Mentre Honda e Nissan cercano di unirsi per superare le rispettive difficoltà, Toyota potrebbe rafforzare ulteriormente la propria posizione, aumentando le partecipazioni in aziende come Subaru, Suzuki e Mazda, consolidando il proprio impero automobilistico.
Infine, se la fusione dovesse concretizzarsi, offrirebbe un sollievo temporaneo alle difficoltà finanziarie di Nissan e aprirebbe nuove opportunità di crescita per entrambe le aziende. Tuttavia, il successo dell’operazione dipenderà dalla capacità di integrare le due culture aziendali, evitare sovrapposizioni e gestire eventuali tagli al personale, soprattutto in Giappone.