Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Sebbene sia stato sfoggiato negli anni anche da Sebastian Vettel, in Formula 1 il baffo è un marchio di fabbrica di Nigel Mansell. Riconosciuto in tutto il mondo proprio per i mustacchi, Mansell è stato uno dei piloti più longevi della massima serie automobilistica, con una carriera che è partita nel 1979 con la Lotus e che è finita in McLaren nel 1995. Insomma, circa quindici anni di competizioni caratterizzati da ben 31 vittorie e 59 podi, un numero davvero alto se si pensa che, allora, il numero di gare per stagioni era decisamente inferiore rispetto a quello a cui siamo abituati oggigiorno.
Due delle stagioni corse in Formula 1, quella del 1989 e quella del 1990, Mansell le ha passate come alfiere della Scuderia Ferrari, ottenendo importanti piazzamenti, tra cui due vittorie il primo anno e una il secondo.
La prima vittoria, quella del 1989, arrivò in Brasile proprio al gran premio di debutto, facendo sognare i tifosi della Rossa; sogni infranti poco dopo a causa di una serie di ritiri del pilota britannico, causati anche a causa della non leggendaria affidabilità della propria Ferrari 640.
Il gradino più alto del podio conquistato in Brasile, comunque, convinse i vertici del Cavallino a fargli recapitare, l’anno successivo, una Ferrari Testarossa. Proprio questa Testarossa, che è stata di proprietà dell’ultimo pilota scelto personalmente da Enzo Ferrari solo per circa un anno, è appena stata battuta all’asta da RM Sotheby’s. Il prezzo? Non troppo elevato. Se si prende, infatti, in considerazione lo stato di conservazione dell’auto, con all’attivo solo 18.000 km e diversi lavori eseguiti, dimostrabili da fatture, i poco più di 200.000 euro sborsati non dal nuovo proprietario non sono così tanti.
Se si sbircia un po’ sul web, infatti, i prezzi richiesti partono da circa 130.000 euro, per esemplari, però, che hanno percorso molta più strada, fino ad arrivare a oltre 250.000 euro per quelli meglio conservati, specialmente le versioni monospecchio e monodado, ovvero le più ambite dai collezionisti.
Il valore aggiunto della proprietà di Nigel Mansell, dunque, non è così alto quanto ci si sarebbe potuti aspettare e come, ogni tanto, accade con le auto messe all’asta e appartenuti ai grandi della Formula 1. La spiegazione non è facile da trovare ma, forse, potrebbe risiedere in un calo di notorietà di uno dei piloti che, a tutti gli effetti, ha fatto la storia del Mondiale.