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Buone notizie per gli appassionati di veicoli storici: nel corso della seduta serale di fine novembre, durante la seduta congiunta delle Commissioni Finanze e Lavoro del Senato, è stato ritirato l’emendamento 7.0.20 proposto nell’ambito del Decreto Legge Fiscale che prevedeva l’abolizione dei benefici fiscali per i veicoli certificati e registrati di interesse storico e collezionistico con età compresa fra 20 e 29 anni, che ad oggi pagano un’imposta agevolata come forma di tutela per la loro conservazione.
Grande ovviamente la soddisfazione dei cultori dell'auto storica: «L'ASI e tutti gli appassionati ringraziano i parlamentari che hanno ascoltato e compreso le nostre tesi - ha sottolineato Alberto Scuro, presidente dell'Automotoclub Storico Italiano - Sono prevalsi il buon senso e l’importanza di tutelare il settore: avevamo ottenuto un abbassamento della pressione fiscale nella Finanziaria 2019, dopo che tra il 2015 e 2018 erano state eliminate le tutele per le “youngtimer“ causando la dispersione di parte del patrimonio motoristico nazionale e l’indebolimento dell’indotto legato alla filiera professionale».
I veicoli ventennali che godono oggi di questa agevolazione, ricorda l'ASI, sono lo 0,15% del parco veicolare totale e l’1,14% del parco veicolare ventennale (dati della Motorizzazione al 2 novembre 2021): tali numeri non giustificano azioni penalizzanti a fronte quanto sono in grado di produrre in termini di sviluppo culturale, turistico ed economico, generando scenari occupazionali importantissimi per le future generazioni.
«Tutelarli - conclude Scuro - è un nostro preciso dovere e non incide minimamente sul necessario rinnovamento del parco veicolare circolante».