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Cambia il governo, tornano a galla nuove proposte che fanno sperare tutti gli automobilisti ed i motociclisti.
Questa volta si tratta di misure urgenti per ridurre la pressione fiscale sull’auto e, in particolare, per rivedere bollo, IPT (imposta provinciale di trascrizione) e fiscalità sulle auto aziendali.
Il "Pacchetto Auto" di Capezzone
Sono questi i tre punti attorno ai quali ruota il "Pacchetto Auto" esposto da Daniele Capezzone, Presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, in occasione di Missione Mobilità, l’evento andato in scena a Milano e promosso da AMOER - Associazione per una Mobilità Equa e Responsabile presieduta dal giornalista Pierluigi Bonora.
L’evento ha riaperto il dialogo tra la filiera delle due e quattro ruote e il mondo della politica, stimolando un dibattito sul presente e sul futuro della mobilità, alla presenza di istituzioni, imprenditori, giornalisti, esperti del mondo scientifico e universitario, rappresentanti della filiera della mobilità e appassionati dei motori.
Capezzone ha illustrato una serie di interventi immediatamente realizzabili in grado di ridare ossigeno all’automotive, settore messo a dura prova dagli ultimi anni di crisi, con le vendite di vetture e motociclette ridotte ai livelli di una quarantina di anni fa e le famiglie che rinviano l’acquisto di vetture nuove e la manutenzione di quelle in loro possesso; intanto, le accise sui carburanti sono alle stelle, e gli altri “balzelli” e costi accessori appesantiscono oltremodo il possesso di un’auto.
Tre le ipotesi di intervento mirato immediatamente attuabili, focalizzate su: l’esenzione del bollo auto per i primi tre anni dopo l’immatricolazione, l’abolizione dell’imposta provinciale di trascrizione e una fiscalità meno pesante per le auto aziendali. Ecco le misure e le coperture del “Pacchetto Auto” proposto da Capezzone.
Le proposte
1) Esenzione del bollo auto
Il gettito annuo derivante dal bollo auto si aggira attorno ai 6,4 miliardi di euro. La proposta, contenuta nel documento elaborato dall’on. Capezzone, prevede l’esenzione del bollo nel triennio successivo alla nuova immatricolazione. La misura non comporterebbe problemi di copertura, venendo ampiamente compensata dall’incremento del gettito IVA legato all’aumento delle nuove immatricolazioni. Secondo l’ipotesi, dopo i primi tre anni, gli automobilisti dovranno pagare un “bollo progressivo”, in base alle soglie di emissioni della macchina secondo la logica del “meno inquini meno paghi”.
2)Abolizione IPT
La misura “costa” circa 1,5 miliardi di euro. La proposta prevede l’abolizione graduale a partire dalle nuove immatricolazioni.
3) Intervento sulle flotte aziendali
L’attuale regime fiscale per le auto aziendali, penalizzante per le imprese italiane rispetto ai competitor europei, sta determinando una riduzione del gettito fiscale causato da tre dinamiche: la riduzione del parco circolante, la sostituzione di vetture con autocarri (detraibilità e deducibilità al 100%) e il maggiore utilizzo delle auto private dei dipendenti con rimborso chilometrico. Un riallineamento alla fiscalità europea, almeno al 40% (contro l’attuale 20%), produrrebbe un aumento di immatricolazioni pari a circa 100mila unità con conseguente aumento del gettito fiscale. Senza contare il ruolo positivo che l’auto aziendale, e il noleggio a lungo termine in particolare, potrebbe giocare nel contrasto all’evasione fiscale su acquisto, manutenzioni e carburanti, e nell’immissione nel parco circolante di auto più ecologiche e a basse emissioni.
Le Associazoni della filiera della mobilità presenti, UNRAE (case auto estere), ANFIA (filiera automobilistica nazionale), Federauto (concessionari), ANCMA (due ruote), ANIASA (autonoleggio), Assogomma (pneumatici) e AsConAuto (distribuzione ricambi), moderati dal Presidente di AMOER-Missione Mobilità, Pierluigi Bonora, si sono confrontati con il Presidente Capezzone, esprimendo piena soddisfazione e condivisione per il “Pacchetto auto” illustrato e auspicando che questa volta inizi realmente un percorso concreto verso una normativa non più penalizzante per il settore.
In vigore entro quattro mesi, andrà davvero così? E il superbollo?
Il “Pacchetto Auto”, dopo aver incassato il pieno consenso e in attesa di approfondire la proposta con i rappresentanti dei vari settori coinvolti, sarà poi portato all’attenzione delle Commissione Finanze e delle altre commissioni competenti per arrivare, al massimo entro quattro mesi, all’approvazione di una Legge con “procedimento veloce”, oppure ottenere dal Governo un Decreto all’interno della Delega Fiscale.
Dal momento che non è la prima volta che si sente parlare di misure a favore del settore auto, poi puntualmente disattese da parte della politica, a questo punto non ci resta che aspettare e vedere se effettivamente queste misure diverranno realtà. Sarebbe già un primo passo per innescare quella tanto aspettata inversione di tendenza, che potrebbe iniziare a rimettere in moto il mondo dell'automotive italiano.
Per il momento non si è ancora sentito parlare di abolozione del superbollo, che ha messo letteralmente in ginocchio un intero settore, provocando più danni che entrate nelle casse statali.