Nel 2023 la Cina "stoppa" le elettriche: sarà l'inizio della (pacifica) invasione

Nel 2023 la Cina "stoppa" le elettriche: sarà l'inizio della (pacifica) invasione
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Il taglio degli incentivi alle elettriche nella Repubblica Popolare porterà ad un inevitabile calo della domanda e di conseguenza ad un eccesso di produzione. Niente paura, è già tutto previsto
12 ottobre 2022

Più di metà delle auto elettriche prodotte in tutto il mondo sono vendute in Cina: l'associazione nazionale dei produttori ha stimato che per la fine del 2022 saranno 6 milioni le nuove elettriche immatricolate, e questo già la dice lunga se si pensa che nel 2021 tutte le auto vendute in Europa (elettriche e non) sono state 11,7 milioni.

Risultati strabilianti in termini di richieste del mercato (che da noi e soprattutto in USA sono molto più tiepide), ma non è un caso: da 10 anni ci sono forti incentivi per l'acquisto delle elettriche e, sul piano opposto, forti penalizzazioni per le termiche. Per esempio, a Shanghai per immatricolare una nuova auto a benzina o gasolio ci vogliono 14.000 euro, oppure in altre città particolarmente congestionate le elettriche possono viaggiare sulle corsie degli autobus e non pagano il parcheggio.

L'industria cinese, come tutti sanno, si è più che adeguata a questa forte domanda, seguita da Tesla che non ha mancato di cogliere l'occasione, ma c'è un imprevisto, che in realtà è noto da tempo ma nessuno sa esattamente cosa succederà dopo: alla fine del 2023 in Cina cesseranno gli incentivi, i prezzi delle elettriche (eccetto forse le miniauto come la piccola Wuling Mini EV) saliranno di colpo di prezzo, uscendo di fatto dalla portata del portafoglio di molti cittadini.

In realtà i carmaker più importanti della Repubblica Popolare odiano le sorprese, sono dei formidabili programmatori del futuro e stanno reagendo. E nel Vecchio Continente (in tutti i sensi) si cominciamo a vedere i primi segnali; del resto, se il mercato interno rallenta, l'eccesso di produzione cinese può solo andare in due direzioni: Europa e Stati Uniti, e sarà una valanga. Nio ha iniziato a presentare i propri modelli dotati anche di cambio rapido di batterie (il video è qui) e non è un caso se EuroNCAP (l'ente europeo che approva la sicurezza nei crash test) stia schiantando auto cinesi a manetta (con ottimi risultati, va detto). Chissà se l'Europa correrà ai ripari per tempo prima di farsi stritolare? Il 2023 è molto, ma molto vicino.   

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