Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Se ci si domanda quali siano i più grandi piloti automobilistici di tutti i tempi, non si può non ricordare un nome che i meno giovani hanno certamente conosciuto, visto sul podio della F1 fino agli anni Novanta, quando pur vecchio non mancava di salutare almeno una volta l’anno un giovane brasiliano che lo abbracciava calorosamente, prima di salire sul gradino più alto: Juan Manuel Fangio, classe 1911, cinque volte iridato in F1 negli anni Cinquanta con auto come Maserati, Alfa e Mercedes.
Un vero asso del volante rispettato dalle più grandi Case e ineguagliato nei vari record di pole, gare piuttosto che titoli stessi, fino ai tempi di Schumacher, dopo quasi mezzo secolo.
Le sue origini erano anche italiane e con le migliori auto italiane da corsa dei suoi tempi se ne tolse di soddisfazioni, anche battendo, non senza fatiche e accesissime rivalità, piloti tricolori. Si ritirò nel 1958, quando solo l’anno prima, a 46 anni, vinse il suo quinto Mondiale con la 250F e ottenne in Germania al Nürburgring una di quelle vittorie che si dice siano tra le più belle di tutti i tempi.
Chiunque non l’abbia visto dal vivo, dopo la sua morte nel 1995, può farsi un’idea delle auto con cui dominava le competizioni osservando non solo il web ma anche le varie statue celebrative sparse per il mondo, tra cui quella nel viale centrale dell’Autodromo Nazionale Monza. In madre patria un bel museo lo ricorda degnamente, nella sua Balcarce a Buenos Aires.