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Non servono i molti titoli, anche postumi, o le citazioni costanti nei vari elenchi di personaggi più importanti dell'era moderna. Basta leggere poche righe di storia sintetizzata della Ford auto, per capire che il suo fondatore e patron fino al 1947, il signor Henry, è uno di quelli che ha rivoluzionato il mondo intero, sebbene focalizzato a lungo verso la sua madre patria, gli USA e le automobili.
Da lui hanno “imparato” alcune cose anche i miti più idolatrati oggi dell’auto europea, che lo stesso Ford rispettava, quando conosceva (in particolare le Alfa, ndr) ma oggi ci limitiamo a ricordarne la data di nascita: 30 luglio. Segno del Leone, quattro fratelli, un “praticantato” nientemeno che con Thomas Edison; l’uomo che nacque in Michigan nel 1863 non solo ha fondato l’omonimo marchio nel 1903, ma per primo ha implementato la catena di montaggio nel mondo dell’auto.
Cosa vuole dire? Semplicemente che da bene di puro lusso, nato per nobili che scendevano da carrozze, uno come Ford ha “democratizzato” le auto e rivoluzionato indelebilmente il modo di costruirle (inclusi metodi e orari di lavoro) o ripararle, coinvolgendo gradualmente una filiera prima inesistente. Soprattutto grazie alla mitica Ford T, l'auto più citata nei libri di scuola o università, oltre che record di vendite sino a quando non venne battuta alla lunga dal Maggiolino, negli anni Settanta (e sui rapporti tra Ford e industria tedesca del tempo, si potrebbe aprire un lungo capitolo, che approfondiremo più avanti, ndr).
Celebri le sue frasi, che citiamo spesso ancora oggi invidiandone la brillantezza, come quella sulla varietà di scelta, inesistente, per la Model T “Any customer can have a car painted any color that he wants, so long as it is black“.