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Presso la Sede di Confindustria Basilicata a Potenza, è stata costituita la Rete Automotive Italia, la prima rete d'impresa interregionale, composta da aziende che operano nel settore automotive.
Questo progetto nasce con l’obiettivo di potenziare, attraverso progetti condivisi, non solo la forza produttiva, ma anche l’efficienza della filiera in termini di riduzione di costi, concentrazione logistica e capacità innovativa e commerciale.
Voluto da Confindustria Basilicata, il progetto Rete Automotive Italia coinvolge anche Confindustria Campania e Confindustria Chieti, che insieme sono riuscite a coinvolgere fino ad ora 56 aziende (19 lucane, 13 abruzzesi e 24 campane), per un totale di 6.000 dipendenti.
In questa prima fase, le aziende aderenti alla rete hanno nominato un comitato di gestione pro tempore, presieduto da Paolo Patrone, Amministratore Delegato di Tecnologie Galvaniche, che è affiancato a sua volta da Paolo Scudieri di Adler Group e da Marcello Di Campli, della Imm Hydraulics.
Aldo Bonomi, Vicepresidente di Confindustria per le politiche territoriali e i distretti industriali e Presidente di Retimpresa ha dichiarato: «Le nostre associazioni territoriali del Sud (Confindustria Basilicata, Campania, Chieti) dimostrano di credere fortemente in questa forma di aggregazione, che sostiene le piccole e medie imprese in un’area strategica per il settore auto motive.»
«La nascita di questa rete interregionale darà slancio alla filiera fornendo concreti vantaggi in termini di maggiore forza e competitività. In prospettiva, con questo strumento la filiera può crescere e confrontarsi con nuove imprese e committenti internazionali.»
Il Presidente lucano di Confindustria, Pasquale Carrano, ha inoltre sottolineato: «In un momento come questo, in particolar modo per il Sud, gli imprenditori devono avere il coraggio anche di proporre e creare nuovi modelli di politiche industriali.»
«Adesso bisogna coinvolgere, attraverso uno specifico patto, i protagonisti dello sviluppo dei diversi territori su cui la rete insiste (governi regionali, parti sociali, università, centri di ricerca privati e pubblici e istituti bancari), per armonizzare le loro azioni con i piani industriali di Rete Automotive Italia e accompagnare le imprese nella sfida ai mercati internazionali.»